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Si vota l’accorpamento tra istituto agrario Penna e liceo scientifico Vercelli

Il 29 luglio in Consiglio provinciale il progetto legato al Piano di dimensionamento già oggetto di proteste

Sarà votato martedì 29 luglio, in Consiglio provinciale, il Piano di programmazione della rete scolastica, meglio conosciuto come Piano di dimensionamento, stabilito a livello nazionale per contenere i costi del comparto istruzione.
Dopo aver già imposto alcuni provvedimenti, come la nascita ad Asti degli istituti comprensivi 4 e 5 per eliminare una direzione didattica tra le scuole elementari e medie, prevede ora il punto più controverso: la riduzione di una dirigenza tra le scuole superiori cittadine. Tradotto, l’accorpamento di due istituti, uno dei quali è l’agrario Penna, per via del fatto che ha il numero più basso di alunni (anche se non è più un criterio essenziale). Nel tempo sono emerse alcune ipotesi, tra diverse proteste (in primis di scuole e sindacati), con richiesta (ottenuta) alla Regione di proroga per via della complessità dell’istituto, che conta anche una sezione enogastronomica a San Damiano, un’azienda agricola e una sezione in carcere. Tanto che, sulla vicenda, “Ambiente Asti” e “Uniti si può” hanno presentato una interpellanza in Consiglio comunale.

Le parole della consigliera Gaeta

«E’ il punto più doloroso – commenta Tiziana Gaeta, consigliera provinciale delegata alla Programmazione scolastica – che non avremmo mai voluto realizzare. Tuttavia, essendo costretti, abbiamo chiesto ai diretti interessati, cioè alle scuole, di presentarci dei progetti. Ne sono arrivati tre, tutti validi, tra cui abbiamo scelto quello che prevede l’accorpamento tra l’istituto Penna e il liceo scientifico Vercelli per via del numero gestibile di studenti».

Parla il dirigente scolastico Giorgio Marino

Della stessa opinione Giorgio Marino, dirigente scolastico del “Penna”. «Gli alunni del “Vercelli” sono circa 920, quelli del “Penna” 480, per cui è l’unico “matrimonio” che consente di stare sotto i 1.500 studenti. Tra gli altri vantaggi, consentirebbe, considerata la vicinanza, di mettere in comune strutture e attrezzature, oltre che di ridurre al minimo la perdita di posti di lavoro, dato che le classi di concorso dei docenti non si sovrapporrebbero».
Se il Piano verrà approvato dal Consiglio provinciale, dovrà essere trasmesso alla Regione Piemonte, cui spetta il via libera definitivo ad ottobre. L’accorpamento verrebbe quindi attuato dall’anno scolastico 2026/2027.

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2 risposte

  1. Giustificare la scelta dell’accorpamento di due Istituti così diversi e importanti per il territorio con dimensione della popolazione scolastica e distanza fisica tra le scuole, a me sembra a dir poco riduttivo!!! Non si tiene conto della gestione amministrativa integrata e delle ricadute che avrebbe sull’offerta formativa di entrambe le scuole, della ridefinizione dell’organico con nuove graduatorie interne e delle conseguenze negative che avrebbe sulla professionalità dei docenti, della perdita dell’autonomia dell’istituto aggregato, ecc. Incredibile sentir parlare ancora della scuola, dei giovani, del nostro futuro, in questi termini!!

  2. Parlo a titolo personale, come cittadino, come persona che da anni partecipa ai tavoli tecnici sul dimensionamento scolastico e conosce nel dettaglio il percorso che ha portato a ogni singola decisione relativa alla rete scolastica della Provincia di Asti.
    Non parlo in qualità di docente, né come rappresentante sindacale, né come delegato di alcuna istituzione: parlo come Valerio, come figlio dell’Istituto Penna, come persona che ha vissuto e continua a vivere la scuola con passione e senso di responsabilità.

    Con profonda amarezza assisto oggi a quella che considero una delle pagine più opache nella storia recente della programmazione scolastica astigiana: l’accorpamento tra l’Istituto “G. Penna” e il Liceo Scientifico “Vercelli”.
    Una decisione che – al netto delle dichiarazioni ufficiali – si è sviluppata in modo frettoloso, poco trasparente e, soprattutto, senza un reale coinvolgimento delle comunità scolastiche interessate.

    Rivendico il diritto di esprimere pubblicamente la mia delusione e il mio dissenso, alla luce di quanto emerso in questi mesi. Nessuna delle due scuole, né il personale, né le famiglie, né tanto meno gli studenti, è stato informato in modo tempestivo e completo dei progetti presentati. Anzi, molti hanno appreso dell’esistenza di questa ipotesi solo a febbraio, quando già tutto sembrava deciso.

    Definire questa fusione come un “progetto condiviso” è quantomeno fuorviante. È legittimo chiedersi se ci siano stati errori di comunicazione o precise volontà di escludere le comunità scolastiche dal processo decisionale. In entrambi i casi, resta il fatto che questa operazione ha generato smarrimento, disinformazione e, oggi, una profonda sfiducia.

    Il Vercelli ha espresso la sua contrarietà in modo unanime attraverso i propri organi collegiali. Il Penna, a sua volta, vive un momento di grande difficoltà gestionale, amministrativa e didattica. L’unione di due criticità non produce una soluzione, ma rischia di moltiplicare i problemi.

    Ritengo che forzare un accorpamento in queste condizioni, senza garanzie chiare e condivise, senza un vero progetto educativo condiviso, e senza un’adeguata fase di sperimentazione, costituisca un grave errore di metodo e di merito.
    Chi oggi ha il potere di decidere, si assuma la responsabilità storica di questa scelta. Ma lo faccia nella piena consapevolezza che non tutti tacciono.

    Mi appello infine al buonsenso degli amministratori provinciali: siete ancora in tempo per sospendere questa operazione e restituire alla scuola il rispetto che merita.
    Bloccare questa fusione oggi non significa ostacolare il cambiamento, ma proteggerne la qualità e la legittimità.
    Siate parte della soluzione, non di un problema che lascerà cicatrici profonde nel nostro sistema educativo.

    Con rispetto,
    Valerio Musica

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