In piazza Leonardo Da Vinci, a ridosso del Cpia di Asti (Centro Provinciale Istruzione Adulti), c’è un problema di sicurezza stradale. A inizio dicembre una docente della scuola, Piera Medico, era stata investita mentre attraversava la strada davanti al plesso ed era morta alcuni giorni dopo. Ci sono due attraversamenti pedonali poco visibili, specie di notte, come lo è la segnaletica di dare la precedenza in un incrocio non distante dall’ingresso. In aggiunta, l’illuminazione pubblica, come in molte altre parti della città, non è performante e questo è un problema in più considerato che il Cpia è aperto anche la sera con numerosi corsi che terminano alle ore 23.
Sui tanti problemi di piazza Leonardo Da Vinci, legati anche alla sicurezza del quartiere, si è tornati a discutere in Consiglio comunale in risposta a un’interpellanza presentata il 5 dicembre dal consigliere Mario Malandrone di Ambiente Asti.
«La zona di piazza Leonardo da Vinci rientra nelle aree sensibili del Decreto Piantedosi sulle “stazioni sicure” – ha risposto l’assessore alla Sicurezza Luigi Giacomini – Con il contributo del Ministero degli Interni per il posizionamento della videosorveglianza, abbiamo dato il via libera alla ditta per poter installare le telecamere nella zona del Movicentro. Grazie ad altre risorse che arriveranno in città da parte della Regione, potenzieremo il sistema di telecamere anche in tutta la zona di piazza Leonardo da Vinci».
Ma è stata la replica del vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Stefania Morra, a far scatenare una querelle con il consigliere Malandrone. Quest’ultimo è, infatti, professore di fisica proprio al Cpia. «Nell’interpellanza veniva segnalata l’assenza di segnaletica per la presenza di una scuola – ha ricordato Morra – Il Cpia è un istituto di istruzione per adulti; il segnale di pericolo indicato (nell’interpellanza ndr) è il “segnale bambini” previsto dall’articolo 94 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada e parla di luoghi frequentati da fanciulli. Per fanciulli si intendono i minori di 18 anni, quindi probabilmente in questo caso non è neanche necessario». Morra ha però garantito che «per quanto riguarda la segnaletica orizzontale, a breve si riprenderà a ripassarla, quindi anche questa zona verrà interessata dai lavori».
Parole che non sono piaciute a Malandrone e che hanno sollevato una questione più grande: il Cpia è o non è una scuola come le altre? Sarebbe utile installare un cartello “segnale bambini” per invitare gli automobilisti a rallentare davanti al plesso? «Non è vero che non ci siano dei minori al Cpia perché il 4% degli studenti ha meno di 18 anni, tra cui i minori non accompagnati, quelli che non hanno finito la terza media o coloro che non hanno concluso le superiori» ha risposto Malandrone al vicesindaco. E ancora: «Ci sono due attraversamenti pedonali che non ha deciso Malandrone, ma qualche amministrazione comunale tantissimi anni fa. Non voglio che facciate un attraversamento pedonale vicino alla scuola dove lavoro o dove spesso facciamo attività sociali, anche con voi, – ha concluso il consigliere – Voglio che vengano verniciate due strisce pedonali cancellate».
Interpellato dal giornale, sul caso è intervenuto il dirigente del Cpia Davide Bosso. «Non c’è nessuna norma che preveda che una scuola sia solo per minorenni. Comunque il Cpia è a tutti gli effetti una scuola statale e i cui insegnanti fanno parte della rete dell’istruzione pubblica – ha rimarcato Bosso – Ci sono alunni dai 16 anni in su o sotto i 15 anni non accompagnati per un totale di 2.000 studenti che gravitano intorno a questa scuola».
[il Cpia di piazza Leonardo Da Vinci]