Da quando è stata avviata la campagna di raccolta fondi on line, due mesi fa, gli iscritti sono aumentati molto rapidamente, passando da 16mila a 18 mila. Parliamo di Simcaa, applicazione web ideata e sviluppata da OpenLab Asti, ente di terzo settore guidato da Oscar Pastrone, con vice presidente Marcello Francesconi, già direttore del distretto sanitario dell’Asl astigiana, attualmente in pensione.
«La funzione dell’applicazione – spiega – è supportare l’utente nella stesura di un testo basato sulla comunicazione aumentativa, insieme di strategie che attivano processi comunicativi con le persone affette da deficit cognitivi o fisici, a causa dei quali scrivono e parlano con molta difficoltà. Una di queste strategie poggia su un modello di comunicazione simbolica. Semplificando molto, ad ogni parola o concetto corrisponde un simbolo, un disegno. Sono nati per questo anche set di simboli predefiniti: due sono coperti da copyright, per cui necessitano di licenza. Un terzo, spagnolo, è libero, aperto ad utilizzi non commerciali. Si chiama ARASAAC ed è proprio lo schema cui abbiamo fatto riferimento per costruire l’applicazione. Come si evince, quindi, non abbiamo sviluppato il pacchetto di simboli, ma abbiamo creato un’applicazione che consente di estrarre in modo automatico il simbolo più coerente con il concetto che si vuole esprimere».
Gli utenti
Gli utenti dell’applicazione non sono direttamente le persone che presentano una disabilità, ma chi deve stabilire con loro un canale comunicativo, come insegnanti curriculari e di sostegno, familiari, tutori. «Un utilizzo molto diffuso è con i bambini autistici – ricorda – per esempio per comunicare regole e attività da svolgere in classe. Ma non solo. La comunicazione aumentativa ha trovato notevoli altri impieghi, al di fuori dell’ambito della disabilità. Sempre nelle scuole, per riuscire a stabilire un canale comunicativo con gli alunni stranieri appena arrivati in Italia. Oppure con chi è stato colpito da ictus, per cui temporaneamente non ha la possibilità di parlare. Inoltre è già stata utilizzata con i pazienti Covid in terapia intensiva e nei ristoranti, in modo da rendere più facile la comprensione dei menu a stranieri e disabili».
La novità
Pastrone sottolinea anche la novità rappresentata dall’applicazione. «Esistono tanti software che funzionano in questo modo – ricorda – ma la novità rappresentata da Simcaa è che è presente sul web, per cui è accessibile ovunque e consente di condividere l’attività con altre persone. Pensiamo, ad esempio, alle difficoltà della didattica a distanza, quando gli alunni disabili erano esclusi perché tutti i software utilizzati con loro erano sui computer a scuola, per cui gli insegnanti non avevano supporti. Ecco, con la nostra applicazione il professore può, ad esempio, preparare dei testi da remoto e condividerli con gli alunni interessati».
La raccolta fondi
Il lavoro di sviluppo dell’applicazione è stato sostenuto tramite l’autofinanziamento, partecipando a bandi della Fondazione Social e del Ministero dell’Istruzione. «Dopodiché – conclude Pastrone – abbiamo avviato una campagna di raccolta fondi, ancora attiva sulla piattaforma Eppala, volta a raggiungere due obiettivi. Innanzitutto coprire i costi delle infrastrutture, ovvero il noleggio del server e dei servizi web. Quindi di finanziare lo sviluppo della versione successiva alla prima, attualmente disponibile, pensata per migliorarne l’utilizzo. In termini economici, miriamo a raccogliere entro ottobre 12mila euro».
Per informazioni: http://www.simca.it.