È passato un mese da quando il nostro giornale ha raccolto la segnalazione di cittadini e passanti che, transitando davanti alla Sinagoga di via Ottolenghi, nel cuore storico di Asti, si sono trovati davanti a uno stato di degrado che li ha lasciati senza parole. Erbaccia alta più di un metro e mezzo che deturpava il cortile di accesso al luogo di culto, senza considerare la ruggine sulla cancellata e altri segni di scarsa manutenzione.
Ma è l’erbaccia che ha posto il problema del decoro davanti alla Sinagoga, uno dei luoghi turistici per eccellenza nel tour attraverso l’antico ghetto ebraico. Un mese è passato, ma, fino a questa mattina, nessuno è intervenuto per sanare la situazione. Anzi, in realtà l’erba è cresciuta ancora di più a causa degli ultimi temporali che la scorsa settimana hanno flagellato l’Astigiano.
Così, mentre settembre è alle porte e si attendono numerosi turisti in occasione della Douja d’Or, del Palio e del Festival delle Sagre, ci si domanda se riuscirà la Comunità ebraica di Torino, che gestisce la Sinagoga, a tagliare l’erba in tempo e a rendere lo spazio davanti all’edificio quantomeno accettabile. Purtroppo né il Cepros né l’Associazione Italia-Israele, guidata da Luigi Florio, hanno libero accesso alla Sinagoga e quindi, anche volendo, non possono fare altro che sollecitare i gestori dell’immobile.
Un mese fa lo stesso ex sindaco Florio, interpellato a riguardo, aveva fatto sapere che la Comunità ebraica di Torino sarebbe intervenuta nel giro di pochi giorni anche in risposta di Vittorio Valabrega, israelita di Torino, ma da qualche anno residente ad Asti, che davanti al degrado si era detto «inorridito dal comportamento della Comunità ebraica di Torino rispetto alla manutenzione di quell’area».
[l’ingresso alla Sinagoga di Asti come si presenta questa mattina, 27 agosto]