Il taglio del nastro in piazza d’Armi: le case sono destinate a quella “zona grigia” della popolazione che vive in una situazione di precarietà, e che, se non supportata, rischia di cadere nella fascia della povertà ed essere inserita nella lista di attesa per una casa popolare
Sono stati inaugurati ieri (venerdì) i 72 alloggi di social housing destinati a quella “zona grigia” della popolazione che vive in una situazione di precarietà, e che, se non supportata, rischia di cadere nella fascia della povertà ed essere inserita nella lista di attesa per una casa popolare. Appartamenti divisi in due palazzine, costruite in soli 19 mesi con criteri di bioedilizia, e che saranno pronti a fine maggio per essere concessi in affitto a canone calmierato.
Diversi i protagonisti dell’intervento, costato 9,5 milioni di euro e per il quale hanno lavoratori circa 300 persone: il fondo Piemonte Case gestito da Ream sgr, fondo alimentato da diverse Fondazioni bancarie (tra cui la Fondazione CrAsti) e dalla Cassa depositi e prestiti, che ha finanziato l’intervento con la Cassa di Risparmio di Asti; la Fondazione CrAsti, Confcooperative Asti e Alessandria, il consorzio Copea di Asti e Comune di Asti.
Tutti i particolari nell’edizione de La Nuova Provincia in edicola martedì 19 aprile
e.f.