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Sociale e sport: il futuro di piazza d'Armi
Attualità

Sociale e sport: il futuro di piazza d’Armi

Da area abbastanza depressa, a sede del comando provinciale dei carabinieri e della forestale, fino a quartiere residenziale prossimo a nuovi servizi, a cominciare dal supermercato Famila di recente apertura, la piazza continuerà ad essere un’area di sperimentazione nonché futura sede del nuovo palazzetto di Asti

Piazza d’Armi, oggi intitolata al generale dei carabinieri Cosma Manera, è diventata un quartiere fucina di progetti sociali grazie all’impegno del Comune di Asti, ATC e di Confcooperative Asti-Alessandria. Da area abbastanza depressa, a sede del comando provinciale dei carabinieri e della forestale, fino a quartiere residenziale prossimo a nuovi servizi, a cominciare dal supermercato Mercatò di recente apertura, la piazza continuerà ad essere un’area di sperimentazione nonché futura sede del nuovo palazzetto di Asti.

A spiegare il futuro di piazza d’Armi è stato il sindaco Brignolo insieme agli assessori Vercelli (servizi sociali), Ghigo (lavori pubblici) con l’aiuto di alcuni tecnici che hanno lavorato ai progetti in cantiere, o comunque di possibile realizzazione come nel caso del palazzetto. La costruzione di nuovi palazzi ad uso sociale è stato solo l’inizio perché, come spiegato dal sindaco, «grazie al Piano periferie e in collaborazione con Confcooperative si andrà a costruire dell’housing sociale, cui si aggiungerà il nuovo palasport dal momento che è stato superato il contenzioso tra il Comune e la società che aveva vinto l’appalto per costruire il palazzetto nella zona di corso Casale». Per i lavori del palasport di piazza d’Armi sono già in cassa 6 milioni di euro, pronti ad essere spesi se la nuova amministrazione confermerà il progetto e, soprattutto, il luogo nel quale costruirlo.

«La Presidenza del Consiglio ha dato l’autorizzazione a realizzarlo lì – ha proseguito Brignolo – i soldi sono sbloccati, si deve solo procedere con la progettazione esecutiva e la gara d’appalto: volendo, in un anno e mezzo i lavori potranno iniziare». Spostare il palazzetto dello sport avrebbe costi superiori, secondo le stime fornite in conferenza stampa, e si dovrebbe chiedere un nuovo parere dello Stato. Il progetto, firmato dall’architetto Maurizio Pugliese, potrebbe ospitare fino a 2.000 persone, al posto delle 4.000 del vecchio progetto, ma la struttura sarebbe polivalente per ospitare eventi sportivi, spettacoli e molto altro ancora. Il Comune resterà proprietario dell’immobile dandolo in gestione a terzi. «Vogliamo offrire al quartiere un punto di interesse – ha spiegato l’assessore Ghigo – e il palasport lo sarà con costi di gestione molto bassi».

Mentre il palazzetto animerà ancora il dibattito politico dopo le elezioni, nessun dubbio sulla fattibilità del nuovo social housing che verrà realizzato grazie al Piano periferie. «Abbiamo nuovi nuclei familiari che bussano alla nostra porta, – ha spiegato Alberto Anselmo di Confcooperative – sono coppie giovani, separati o comunque persone che non possono accendere un mutuo. Piazza d’Armi è diventata una zona molto richiesta, ricca di servizi e a soli 10 minuti a piedi da piazza Alfieri. Noi abbiamo già 72 alloggi con 65 contratti stipulati e con canoni ad affitto calmierato». I 27 nuovi alloggi saranno a servizio della “fascia grigia” della popolazione, persone non per forza in lista per le case popolari, ma anche bisognose di progetti di accompagnamento sociale di vario genere. «Questa sinergia tra pubblico e privato funziona e, ad Asti, abbiamo avviato nuovi progetti perché lo Stato non ha più messo soldi nelle case popolari».

Sarà tutta la zona intorno a piazza d’Armi ad essere riqualificata: viale Pilone, dove verrà realizzato anche il centro di accoglienza per famiglie in emergenza abitativa, tra cui quelle che oggi occupano la palazzina Asl di via Orfanotrofio, e poi piste ciclabili, rotonde, con nuovi servizi pubblici dedicati come nell’ex Ferriere Ercole dove arriverà il Beach Volley e, probabilmente, un’altra struttura sportiva. La strada della riqualificazione, avviata dall’ex sindaco Voglino nel 2003/2004 con i Contratti di Quartiere, è segnata, ma la prossima amministrazione potrà decidere se continuare ad investire in loco con nuovi progetti, tra cui il palasport, oppure cambiare ancora e aprire un dibattito che non mancherà di creare interesse tra gli astigiani.

Riccardo Santagati

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