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Soroptimist Club, inaugurata all’istituto Alfieri la mostra sull’emancipazione delle donne nello sport [photogallery]

L’esposizione, visitabile fino al 25 maggio, ha fatto da cornice alla firma della Carta etica dello sport femminile da parte del club insieme a Comune di Asti e Coni

Non solo date, vittorie e primati, ma anche – e soprattutto – storie di donne e del loro riscatto sociale e culturale. E’ quanto propone ai visitatori la mostra “L’emancipazione femminile vista attraverso i Giochi Olimpici”, inaugurata stamattina nell’aula magna dell’istituto superiore Alfieri, dove sarà visitabile da cittadini e scolaresche fino al 25 maggio.
A presentare l’iniziativa il Soroptimist club di Asti, che ha coordinato un gruppo di lavoro volto a consentire l’allestimento dell’esposizione, realizzata da Adriana Balzarini, vice presidente nazionale Panathlon, inaugurata nel 2014 con il patrocinio del Coni. L’obiettivo è far conoscere il lungo cammino per il riscatto sociale e culturale che con fatica, costanza, passione, impegno – e talvolta con ribellione nei confronti delle regole – tante donne hanno combattuto e vinto nel mondo dello sport.
«La mostra – ha commentato la dirigente scolastica Stella Perrone – è il risultato di un grande lavoro di squadra, che ha coinvolto non solo i docenti e il personale dell’istituto, ma anche gli studenti. Infatti, con il coordinamento della professoressa Antonietta Galanzino, 15 alunni faranno da Ciceroni ai visitatori e alle scolaresche che prenoteranno una visita».
In rappresentanza dei ragazzi coinvolti nel progetto erano presenti stamattina Oumaima Jamal (istituto Sella), Martina Aluffi (liceo artistico Benedetto Alfieri) e Filippo Lazzarato (liceo classico Vittorio Alfieri), che hanno spiegato i contenuti dell’esposizione e le modalità con cui organizzeranno le visite.
Attraverso oltre 50 pannelli, che dall’inaugurazione sono stati costantemente aggiornati, vengono ripercorse le tappe delle conquiste delle donne in ambito sportivo, con le notizie e gli episodi di oltre 100 atlete, a partire dal 1896, anno della prima Olimpiade moderna, dove nessuna donna fu ammessa, per arrivare a Tokyo 2020, che ha visto la partecipazione di 5.498 donne a fronte di 5.985 uomini, quindi sfiorando il “pareggio”.
Testimonial dell’iniziativa a livello locale la campionessa sandamianese di lancio del martello Francesca Massobrio, presente all’incontro con il figlio Raffaele, che proprio oggi compie un mese.
La mostra è visitabile previa prenotazione al link https://forms.gle/UCbXP4oLQDvWJDxX6, accessibile anche inquadrando il QRCode della locandina.

La Carta etica dello sport femminile

L’inaugurazione della mostra ha fatto da cornice alla firma della “Carta Etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport”, definita anche “Carta etica dello sport femminile”, in virtù dell’adesione del Soroptimist Club di Asti al progetto nazionale “Donne e Sport” del Soroptimist International d’Italia.
«La Carta – ha sottolineato Maria Gabriella Saracco, presidente provinciale Soroptimist – nasce dall’esigenza di tutelare i diritti delle atlete permettendo loro di praticare qualsiasi tipo di disciplina sportiva, fin dalla prima infanzia, senza interruzioni ed abbandoni causati dalla discriminazione di genere. Tra i suoi obiettivi ha inoltre quello di sensibilizzare sulla necessità dell’utilizzo di un linguaggio di genere inclusivo e di promuovere la diffusione della pratica sportiva in generale, riconoscendo il valore della cultura universale dello sport, ricollegandosi  così al comma dell’articolo 33 della Costituzione italiana, introdotto lo scorso settembre, che recita: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”».

La firma ad Asti

La Carta, redatta dall’Assist (Associazione nazionale atlete), è stata adottata dal Soroptimist club a livello nazionale, con l’impegno a diffonderla nelle varie realtà provinciali. Ad Asti è stata declinata a livello locale grazie all’apporto dell’assessore comunale allo Sport Stefania Morra, con il coinvolgimento del Coni provinciale, quindi approvata dalla Giunta comunale lo scorso 16 aprile.
Stamattina la firma da parte del sindaco Maurizio Rasero, della presidente provinciale Soroptimist Maria Gabriella Saracco e dalla referente provinciale Coni Lavinia Saracco per conto del presidente regionale Stefano Mossino che non poteva prendere parte all’incontro. Tra i vari articoli contenuti il numero 3, che impegna il Comune a “garantire la presenza sul proprio territorio di strutture e spazi idonei dove si possa esercitare attività sportiva e ad avere cura di favorire il loro utilizzo da parte di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, adulte e adulti”.

Gli altri interventi

La mattinata ha poi visto l’intervento di Mauro Gandolfo, presidente provinciale Panathlon, di Antonella Reggio, Commissario capo della Questura, e dei dirigenti di due società sportive che hanno aperto il calcio al mondo femminile. Gianluca Castrignanò (Sca), presente con alcune giocatrici Pink Sca, collegandosi al tema della Carta etica ha ricordato l’urgente necessità di strutture sportive ad Asti per fare in modo che lo sport possa essere veramente praticato, con i numerosi vantaggi per la società ad esso collegati. Marco Caccialupi, direttore generale Orange Futsal, ha ricordato che da quest’anno la società ha aperto alle donne, con l’obiettivo in futuro di estendere questa possibilità anche alle bambine.

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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