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Attualità
La querelle

Soste selvagge davanti alle scuole di Asti, ma i nonni civic non hanno poteri di sanzionare

Davanti alla media Brofferio c’è una delle situazioni più critiche, ma i genitori si difendono dalle accuse e la dirigente ricorda come i disagi ci siano da decenni

Contro i parcheggi selvaggi e l’anarchia stradale davanti alle scuole cittadine quali soluzioni adottare? Tiene banco la querelle sul caos che puntualmente esplode nei pressi di molti edifici scolastici quando gli studenti entrano, ma soprattutto escono dagli edifici. A riaccendere l’attenzione sul problema è stata un’interpellanza della lista Ambiente Asti che riporta non solo le criticità note ai più, ma anche alcune possibili soluzioni da adottare nel medio e lungo periodo. In particolare, sfruttare, dove presenti, i parcheggi nelle vicinanze delle scuole per consentire agli studenti di arrivare in auto, ma non proprio davanti ai cancelli. Poi, dove possibile, sarebbe utile intervenire con maggiore incisività, bloccando le strade nelle fasce orarie di apertura e chiusura degli edifici.

Però c’è chi chiede, come l’associazione AstiLab, di usare il pugno di ferro, multando gli automobilisti che non rispettano il Codice della strada. E sono tanti a giudicare da quello che si vede alle 13,30 davanti alla scuola media Brofferio di corso XXV Aprile: auto in sosta sul marciapiede lungo via Conte Verde, parcheggiate sulle fermate dei bus, sui passaggi all’interno dei giardini di piazzale Penna, ma anche ferme dentro le rotonde (o sopra gli spartitraffico) causando rallentamenti e difficoltà di manovra agli altri mezzi, compresi i bus. Una situazione affrontata tutti i giorni dai nonni civic dell’Auser che hanno il compito di far attraversare la strada agli alunni, in sicurezza.

L’intervento dell’Auser e le problematiche dei nonni civic

Questo loro lavoro spesso li mette davanti a situazioni “scomode”, tipo dover dire ai genitori, che parcheggiano le auto dove capita, di essere più sensibili al problema del traffico. «Ovviamente c’è chi se la prende con i nonni civic, anche insultandoli o mandandoli letteralmente a quel paese – spiega Fiorella Mazzarotto dell’Auser – Succede che chi viene con l’auto voglia trovare parcheggio il più possibile vicino alla scuola, ma i nostri nonni civic non hanno alcun potere sanzionatorio, non sono pubblici ufficiali, sono dei “facilitatori” che aiutano i ragazzi ad attraversare la strada. Quindi c’è chi lo sa e ne approfitta».

È dal 2011 che l’Auser ha iniziato a coordinare i nonni civic davanti ai plessi scolastici «e i problemi c’erano già allora». In alcune scuole si è cercato di provare a coinvolgere gli insegnanti per “arrivare” ai genitori, magari con dei volantini ricordando loro le regole sull’uso della macchina vicino ai plessi scolastici. È successo nelle scuole Pascoli e Brofferio, dove i problemi sono più accentuati.

«Diciamo sempre ai nostri volontari di comportarsi in maniera educata, di non accettare le provocazioni, di lasciare perdere anche davanti ad aggressioni verbali – continua Mazzarotto – Certo, spiace se vengono insultati, però cerchiamo di evitare i contrasti. Poi, nel caso succedessero episodi molto gravi, sono invitati a chiamare la polizia municipale o direttamente l’Auser».

Ad oggi sono ventotto i nonni civic impegnati nel servizio di sicurezza davanti alle scuole. «Tutti loro indossano un tesserino identificativo e un giubbotto arancione con la scritta Auser e tutti, per legge, sono assicurati. Ma ritengo – continua la coordinatrice – che l’unica strada percorribile sia quella di far capire ai bambini che camminare fa bene, mentre tenere l’auto accesa da fermi no, come intralciare il traffico parcheggiando dove non si deve. Dobbiamo insegnare ai bambini affinché possano a loro volta educare i genitori».

Le reazioni a caldo: «Multare noi genitori non risolverà il problema»

«Si sta facendo una polemica basata sul nulla. Le auto vicino alla Brofferio vengono parcheggiate una decina di minuti, dove possibile, perché gli spazi sono quelli che sono, ma già alle 13,40 la situazione torna alla normalità. Come genitori facciamo i salti mortali tra lavoro, scuola e famiglia, ma essere additati come il problema di Asti è vergognoso». Così risponde una mamma interpellata vicino alla scuola media Brofferio mentre attende l’uscita da scuola del figlio. Anche lei, come tanti altri genitori, ha lasciato la macchina in divieto di sosta e anche lei non reputa di aver commesso nulla di grave. «Un conto è bloccare il traffico, un altro è lasciare l’auto accostata a bordo strada senza creare particolari disagi. Chi dice che bisogna fare più multe pensa davvero che, così facendo, si risolverebbe il problema? Ma neanche per idea». Parliamo anche con un nonno in attesa di portare a casa la nipotina. «In effetti c’è una confusione sia all’ingresso sia all’uscita – commenta – Io lascio la macchina in corso XXV Aprile dove non dà fastidio a nessuno e certo non parcheggerei mai sulle rotonde o sulle strisce». Tutti apprezzano il lavoro del nonno civic impegnato a far attraversare i ragazzi da una parte all’altra della strada e c’è chi si domanda perché i ragazzi non possano uscire anche dalle scalinate di via Oriani, gravando meno sull’incrocio tra via Conte Verde e corso XXV Aprile. «Soluzioni se ne possono anche immaginare – osserva un papà che precisa di essere a piedi – ma è evidente che fino a quando ci sarà un rapporto di un auto per un alunno il caos sarà inevitabile».

La dirigente della Brofferio/Martiri: «Genitori indisciplinati, ma le criticità ci sono almeno da 20 anni»

Non è solo la scuola Brofferio a dover fai conti con le soste selvagge delle auto perché il problema esiste anche in altre scuole. La dirigente del plesso Brofferio/Martiri, Stella Perrone, è la prima a osservare che tutto nasce da una mancanza di disciplina tra i genitori. «Anche alla Martiri ci sono genitori indisciplinati e questo loro comportamento crea un problema di sicurezza a tal punto che abbiamo coinvolto la polizia municipale – racconta la dirigente – C’è un divieto di accesso a fasce orarie, ma ci sono soggetti che lo ignorano senza dimenticare che abbiamo anche visto qualcuno andare contromano. Di certo bisogna affrontare il problema anche se non sono così convinta che si risolva». Sono almeno 20 anni che si verificano questi disagi, ma poi dipende dall’approccio che i genitori hanno verso la mobilità.

«Quando mia figlia andava alla Brofferio camminava per alcune centinaia di metri dove l’aspettavo e non è mai capitato, neanche con la pioggia, che si facesse venire a prendere davanti ai cancelli della scuola». Brofferio e Martiri contano 980 studenti, ma anche l’Istituto Alfieri, che comprende il Liceo Classico, l’Artistico e il Quintino Sella, deve fare i conti con una viabilità molto critica, in pieno centro storico, aggravata dalla presenza del cantiere a Palazzo Ottolenghi. «All’Alfieri – prosegue Perrone che è anche dirigente del plesso – i disagi sono soprattutto all’uscita da scuola. Solo che qui i ragazzi sono più grandi, molti prendono i mezzi pubblici o comunque raggiungono i genitori che li attendono in aree più lontane».

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