E' costata carissimo ad alcuni appassionati di tiro al piattello il loro hobby all'aperto. Nei giorni scorsi, infatti, una squadra della Forestale è intervenuta al Tiro a volo di località
E' costata carissimo ad alcuni appassionati di tiro al piattello il loro hobby all'aperto. Nei giorni scorsi, infatti, una squadra della Forestale è intervenuta al Tiro a volo di località San Marzanotto, durante una gara di tiro al piattello, e ha elevato multe per complessivi 11 mila euro. Le violazioni comuni a tutti riguardano l'inottemperanza di una legge regionale che vieta attività di tiro sportivo o di caccia con l'utilizzo di munizioni a pallini di piombo ad una distanza inferiore ai 150 metri da aree naturali protette o riconosciute come fonte di biodiversità. E il campo di Strada Molinasso è praticamente "dentro" un'area di interesse naturalistico, quella della Bula di Belangero riconosciuta come Sic. Un problema, quello della "convivenza" fra tiro a volo ed esigenze naturalistiche, che inizia da lontano.
Nell'aprile dell'anno scorso, quando assessore all'ambiente era Alberto Pasta, già era stata attivata una procedura di bonifica dell'area di tiro sia dai pallini di piombo sparati dai fucili sportivi sia dai piattelli di materiale plastico che venivano lanciati e poi lasciati lì, dove cadevano, fossero stati colpiti oppure no. La prima opera di bonifica superficiale dalle plastiche era stata attuata, ma per quella da piomba serve un intervento importante, che prevede la rimozione di almeno 35 cm di strato di terreno da destinare al setaccio per rilevare e togliere tutto il piombo prima di una nuova stesura. Questa seconda fase di bonifica è stata sospesa nei mesi invernali per non turbare lo stato di svernamento e riproduzione del pelobate fosco, un anfibio rarissimo che rappresenta una presenza che fa della Bula di Belangero un sito conosciuto a livello europeo.
«La proroga concessa alla seconda fase di bonifica non consente però di continuare a sparare con i pallini di piombo – sottolinea l'assessore all'Ambiente Maria Bagnadentro che ha "ereditato" la vicenda da Pasta – i vertici della società sportiva che gestisce il campo era stata più volte avvisata ed informata delle nuove norme che regolano l'attività nel rispetto dei pregi naturalistici». Il divieto di uso dei pallini di piombo all'interno delle zone umide come gli stagni di Belangero, dal primo agosto di quest'anno, sarà esteso a tutto il territorio della Rete Natura 2000, siti individuati su tutto il Piemonte per la presenza al loro interno di specie ed habitat considerati prioritari per la conservazione della biodiversità.
Daniela Peira