Territorio reale e promozione virtuale si legano in un progetto che ha vinto il bando promosso dall'Unione delle province italiane ottenendo così un finanziamento di circa 40 mila euro. Il
Territorio reale e promozione virtuale si legano in un progetto che ha vinto il bando promosso dall'Unione delle province italiane ottenendo così un finanziamento di circa 40 mila euro. Il progetto è quello di "Langhe-Roero e Monferrato: un Patrimonio per nulla virtuale", con chiaro riferimento al riconoscimento Unesco che la Provincia di Asti, come ente capofila, ha presentato insieme all'Associazione che ha seguito la vicenda Unesco, alla Cooperativa Orso, all'associazione culturale Laboratori digitali Spleen.
Un progetto che parla giovane e che si rivolge soprattutto ai giovani per spiegare fino in fondo le opportunità del riconoscimento Unesco e per raccontare il paesaggio e le sue rarità in modo giovane, immediato e con il linguaggio moderno della rete. A lavorare a questo progetto ci saranno molti dei ragazzi che già hanno partecipato a quello della web tv, pronti a realizzare le due azioni finanziate dal bando: video dedicati ai giovani e una app mobile. I video avranno quattro temi di riferimento: uno spot pubblicitario, un documentario sui paesaggi Unesco, un video didattico rivolto ai più piccoli e un reportage sull'Expo per fornire qualche informazione in più su quello che si annuncia come evento epocale. E poi il lavoro all'app che andrà ad integrare il portale in fase di realizzazione da parte della Regione sui siti Unesco che insistono sul Piemonte.
Il costo totale è di 55 mila euro, di cui 40 mila finanziati dal bando e i restatnti 15 mila distribuiti fra i partner che hanno presentato il progetto. «Va detto che la Provincia di Asti – ha sottolineato il vice presidente Marco Gabusi – darà un contributo in termini di lavoro di personale, non di denaro corrente». Nelle more di questo progetto si punta ad informare giovani e più giovani su cosa significhi avere a portata di mano un sito Unesco; proprio loro erediteranno questo patrimonio e, si spera, ne saranno i primi fruitori in termini di indotto economico ma anche, e soprattutto, di consapevolezza storica e ambientale.
d.p.