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Diossine: risalgono la catena alimentare dai vegetali fino all'uomo
Attualità

Diossine: risalgono la catena alimentare dai vegetali fino all'uomo

Anche solo il nome, di per sé, incute un po' timore e mette in guardia. Tra i cosiddetti "veleni," infatti, che possono comparire in tavola, rientrano le famigerate diossine, di cui si

Anche solo il nome, di per sé, incute un po' timore e mette in guardia. Tra i cosiddetti "veleni," infatti, che possono comparire in tavola, rientrano le famigerate diossine, di cui si distinguono numerosi tipi. Ma di cosa si tratta esattamente? Nel loro insieme, sono molecole molto varie, che tendono ad accumularsi nei tessuti viventi, specie nel grasso, e che causano danni cancerogeni.

Non a caso, ad esse vengono ascritti composti fortemente tossici sia per l'uomo sia per gli animali. In media, gran parte dell'esposizione umana alla diossina, salvo situazioni particolari rispetto a fonti come impianti industriali o inceneritori, avviene attraverso gli alimenti e non direttamente per via aerea: il fenomeno del bioaccumulo, infatti, fa sì che le diossine risalgano la catena alimentare umana, a partire dai vegetali, passando attraverso gli animali erbivori e carnivori, per arrivare infine all'uomo. Le diossine sono sottoposte alla convenzione di Stoccolma del 2001: entrato in vigore nel 2004, tale accordo prevede che gli Stati aderenti prendano misure volte ad eliminare, ove possibile, o a ridurre e limitare le fonti di diossine. Al riguardo, pare dimostrato che i composti della famiglia delle diossine si formino nella fase iniziale della combustione dei rifiuti.

L'Unione Europea, in un documento intitolato "Inventario europeo delle diossine," stima che il trattamento dei rifiuti (in particolare l'incenerimento) e il settore industriale (specie quello siderurgico) siano i massimi responsabili dell'emissione di queste molecole in atmosfera. Quelle più rilevanti però si rilevano nel terreno: in questo caso, la causa maggiore è legata alla fase di produzione dei fitofarmaci (pesticidi, ndr), seguita, a distanza, da fuochi accidentali, smaltimento dei rifiuti solidi urbani e uso degli stessi fitofarmaci.

Proprio per cercare di rendere più controllabile questo genere di fenomeni e le relative problematiche, il Decreto del Ministero della Salute, risalente al 23 luglio del 2003, stabilisce i metodi per il controllo ufficiale delle diossine e la determinazione di diossina?simili nei prodotti alimentari. Negli ultimi anni, In Italia, hanno destato preoccupazione, le emissioni dell'impianto di agglomerazione dell'Ilva di Taranto e la crisi del rifiuti, nel 2007, in Campania.

m.z.

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