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All’Artom i ragazzistudiano anche a scuola
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All’Artom i ragazzi
studiano anche a scuola

Si chiama "scuola aperta" ed è un progetto avviato da circa un mese all'istituto tecnico industriale "Artom". Prevede che l'istituto sia aperto per tre pomeriggi alla

Si chiama "scuola aperta" ed è un progetto avviato da circa un mese all'istituto tecnico industriale "Artom". Prevede che l'istituto sia aperto per tre pomeriggi alla settimana – precisamente il martedì, mercoledì e venerdì – fino alle 16.30 per consentire agli studenti di studiare e fare i compiti a scuola con la supervisione di un insegnante.

«Come collegio docenti abbiamo accolto una esigenza espressa da diverse famiglie – commenta il professor Ennio Nebiolo – che lamentano il fatto che i figli, spesso a casa da soli, perdono tempo e non studiano come dovuto. Così, grazie alla disponibilità di alcuni insegnanti, abbiamo deciso di consentire questa opportunità, che durerà per ora fino alla fine dell'anno scolastico. I ragazzi che lo desiderano possono così studiare in compagnia, a scuola, nella prima parte del pomeriggio. Inoltre, nell'ottica dell'educazione "alla pari", è anche presente un gruppo di studenti delle classi quarte e quinte disponibile ad aiutare i compagni più giovani, nel caso avessero dubbi o incertezze nello svolgimento dei compiti. Attualmente hanno risposto all'iniziativa circa 30 ragazzi, in prevalenza residenti in città, in quanto non hanno problemi a livello di trasporti, ma pensiamo che, dopo la campagna informativa che stiamo facendo, i numeri aumenteranno. Anche perché è una opportunità per consentire ai ragazzi di concentrarsi prima sulle materie a loro più ostiche, in modo da poter chiedere aiuto ai compagni più grandi o all'insegnante, e lasciare per casa i compiti riguardo a cui si sentono maggiormente sicuri».

«In sostanza – aggiunge il dirigente scolastico, Giorgio Marino – abbiamo voluto formalizzare un servizio che è presente anche in altre realtà, ma non in modo così organizzato, grazie alla presenza di docenti, sia ordinari sia appartenenti all'organico potenziato (introdotto lo scorso anno dalla riforma "Buona scuola", ndr) e di studenti in grado di aiutare i compagni più giovani secondo il cosiddetto modello "alla pari"».

Tale modello sarà anche oggetto di un'altra iniziativa cui ha recentemente aderito l'istituto, ovvero il progetto regionale "Noi". Progetto che vedrà la scuola attivare, sul modello dell'istituto "Castigliano", uno sportello studenti per prevenire situazioni di disagio, a livello personale e didattico, tra i ragazzi. Il progetto, infatti, vedrà partecipare alunni che, a titolo volontario, si impegneranno ad avviare uno sportello di ascolto aperto a compagni in difficoltà, per poi segnalare i casi da seguire allo staff di esperti e insegnanti incaricati di analizzare i problemi evidenziati.

Elisa Ferrando

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