“Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti”. La frase, attribuita a Platone, calza a pennello al consigliere delegato alle Partecipate ed ex assessore al Bilancio, Renato Berzano, che non ha mai tentato di voler accontentare tutti, soprattutto quando in ballo ci sono i conti dell’Ente. Aveva sostenuto, insieme al sindaco Maurizio Rasero, che il maxi parcheggio di piazza del Palio doveva diventare a pagamento, pur a tariffa calmierata, per mettere in sicurezza i conti in un momento di grande incertezza sui costi energetici.
Gli stalli blu dovrebbero portare al Comune un gettito di 550 mila euro nel corso del 2023, ma ad oggi le entrate parziali sono inferiori alle stime. Un flop? «Ma neanche per sogno – commenta Berzano – perché al 31 maggio quel parcheggio ha fatto incassare 205 mila euro e anche se il gettito è inferiore rispetto alle stime, abbiamo avuto un importante incremento degli altri parcheggi blu, a cominciare da piazza Alfieri».
Berzano si riferisce a qualcosa di curioso: «Piuttosto che pagare 0,80 centesimi l’ora in piazza del Palio – spiega – c’è chi ha deciso di pagarne 1,20 in piazza Alfieri, magari per essere più comodo. Quindi, nei conti complessivi, l’operazione è perfettamente riuscita e l’obiettivo è stato raggiunto». Addirittura ci sarebbero così tante auto parcheggiate in piazza Alfieri che gli abbonati farebbero fatica a trovare posto. Un problema che Berzano ipotizza di poter risolvere in due modi: trasformando a corona piazza Alfieri, con una tariffa extra che incentivi a lasciare l’auto in piazza del Palio, oppure – ed è questa l’ipotesi che preferisce – permettere a tutti gli abbonati di ogni zona di poter parcheggiare in piazza del Palio, oggi compresa nella zona Sud.
Miravalle: «L’operazione si è rivelata un fiasco»
Per il consigliere comunale del Pd Michele Miravalle l’operazione su piazza del Palio «si sta rilevando un fiasco». «Il Comune aveva calcolato di incassare in un anno tra i 600 e i 700 mila euro, con una stima “al ribasso” che considerava un’occupazione media della piazza al 40% dei posti disponibili. A meno di 4 mesi scopriamo che anche quelle cifre “al ribasso” erano comunque troppo ottimiste. Al 30 maggio sarebbero stati incassati 205 mila euro, a cui vanno sottratti i costi per i parchimetri (piuttosto cari, perché di ultima generazione) e dei lavori di allestimento degli stalli. Il Comune aveva stimato un incasso di 250 mila euro, mancherebbero all’appello 50 mila euro in appena quattro mesi».
Il consigliere del Pd si porta avanti aggiungendo che «di questo passo, a fine anno, la piazza avrà incassato 150 mila euro meno del previsto, senza contare che gli abbonamenti annuali sono già stati incassati e dunque il dato del primo quadrimestre potrebbe addirittura essere sovrastimato e che nei mesi estivi una minore occupazione dei parcheggi è fisiologica. Insomma, a fine anno il Comune avrà incassato dagli stalli blu di piazza del Palio il 30% in meno di quello previsto al “ribasso”».
Da qui la richiesta di cambiare rotta e riportare la piazza com’era prima: «Quando si fa politica e si amministra si compiono spesso scelte sbagliate. Capita a tutti, è umano. Diventa invece diabolico intestardirsi e difendere l’indifendibile. La decisione di mettere a pagamento Campo del Palio era stata presa per far fronte all’impazzimento dei costi dell’energia; ora sappiamo che i costi sono fortunatamente calati e sono arrivati stanziamenti statali per pagare le bollette del Comune. Asp e Gaia, le due partecipate, hanno addirittura pagato un dividendo di oltre 1 milione di euro che ha dato fiato al bilancio comunale. Il Comune tolga quindi questa inutile tassa sugli astigiani».