Sara è affetta da una gravissima malattia rara che ne mette continuamente a rischio la vita. Nessuno si illude che bambini così gravi possano regredire completamente dalle loro malattie, ma la speranza è che si allunghi la loro aspettativa e che, soprattutto, si possa donare loro una qualità di vita con minori sofferenze. Nei giorni scorsi però è arrivato il parere sfavorevole della commissione sulla sperimentazione del Metodo Stamina
E attesa a giorni dagli Ospedali di Brescia la chiamata alla famiglia di Sara, la bambina astigiana che a maggio ha ottenuto per via giudiziaria lautorizzazione ad accedere al Metodo Stamina. Quarta in lista dattesa a Brescia, Sara è affetta da una gravissima malattia rara che ne mette continuamente a rischio la vita e per la quale la medicina tradizionale finora non ha trovato cure efficaci. I genitori si sono messi in contatto con i famigliari di altri bambini con problemi gravi simili a quelli di Sara che hanno avuto accesso al Metodo Stamina e hanno riscontrato buoni risultati.
Nessuno si illude che questi bambini così gravi possano regredire completamente dalle loro malattie, ma la speranza è che si allunghi la loro aspettativa e che, soprattutto, si possa donare loro una qualità di vita con minori sofferenze. Che non è poco per genitori che vedono i figli, spesso piccoli, soffrire in continuazione. «Ci è stato riferito che questestate sono stati sospesi i carotaggi – spiega la madre di Sara – ovvero i prelievi di staminali che vengono poi lavorate e infuse ai malati. Prima dovrebbero finire i cicli di infusione ai pazienti già in terapia, e poi ricominceranno i cicli con nuovi malati».
Questo mentre è arrivato nei giorni scorsi il parere sfavorevole della commissione sulla sperimentazione del Metodo Stamina. «Una decisione che ci aspettavamo – spiega Luca Nicoletti del Comitato Pro Stamina Piemonte – perchè in commissione ci sono molti componenti che lavorano a progetti in diretta concorrenza a Stamina. Un Metodo, quello sostenuto dal professor Vannoni, osteggiato perchè taglierebbe fuori una grandissima fetta di affari alle cause farmaceutiche. Sulla nostra pagina facebook è possibile seguire direttamente la storia di molti bambini che sono notevolmente migliorati dopo le infusioni. Questi sono fatti e nessuno può contestarli».
Daniela Peira