Gran parte degli oratori sembra aver parlato per sfruttare lopportunità di mettere in buona luce la propria associazione. Apprezzati comunque alcuni interventi, ad esempio quello di Viviana Battistetti, che ha sottolineato come… «il Palio dovrebbe essere Festa e prodotto turistico insieme, opportunità non solo per Asti ma anche per il resto del territorio»
Sala Pastrone gremita per la serata organizzata dallassessorato al Palio e dedicata agli Stati Generali della Festa. Un incontro nel corso del quale avrebbero dovuto emergere proposte e critiche costruttive per migliorare levento ed individuare il modus operandi per renderlo vetrina primaria dellAstigiano. Presenti il sindaco Brignolo e gli assessori Cerrato (Turismo), Cotto (Cultura e Manifestazioni) e Pasta (Palio), che con i loro interventi hanno aperto lincontro. Lassessore Pasta, che fin dal suo insediamento nella carica di assessore si era battuto ed aveva spinto fortemente affinchè lincontro di mercoledì tra lamministrazione, gli addetti ai lavori ed i cittadini andasse in porto, ha poi dato il via alla lunga serie di interventi, trentasei in tutto.
Ma, e lobiettivo degli Stati Generali era quello di raccogliere indicazioni utili e suggerimenti da vagliare e sviluppare al fine di apportare sostanziali miglioramenti al Palio, è innegabile che gran parte degli oratori ha un tantino blaterato fuori del coro, sfruttando lopportunità più per mettere in buona luce la propria associazione o situazione personale che non per avanzare proposte utili e concrete. Troppa lautocelebrazione e pochissimi gli interventi davvero mirati. Apprezzate in particolare le parole di Viviana Battistetti, albergatrice di Calamandrana, presidente del Consorzio tra operatori turistici Langa-Astesana-Riviera, che ha sottolineato come… «il Palio dovrebbe essere Festa e prodotto turistico insieme, opportunità non solo per Asti ma anche per il resto del territorio.
Gli alberghi, le strutture, hanno mailing list forti, posseggono una raccolta dati e quindi potenziali clienti che devono però essere informati con il giusto anticipo. Soprattutto se sono stranieri e amano il nostro territorio, frequentando in particolare gli agriturismi. Si parlava di prodotto turistico, ma in sè e per sè il Palio è già di suo un prodotto turistico. Noi albergatori non abbiamo un calendario del giorno del Palio e della settimana che lo precede, avendolo ognuno di noi potrebbe crearsi un proprio prodotto turistico».
Paolo Monticone, unintera vita dedicata al giornalismo, ha vissuto e raccontato il Palio fin dallanno della rinascita. La sua conoscenza della Festa è approfondita: «Dal 67 ad oggi sono state fatte e sviluppate iniziative bellissime. Malgrado ciò il Palio non è mai riuscito a decidere qual era la sua identità. In proposito bisogna avere unidea precisa e poi svilupparla. Sapendo quali sono la strada da percorrere è lobiettivo da raggiungere si riesce a fare uninformazione corretta. Oggi abbiamo mille modi per far passare notizie. Ritengo inutile la conferenza stampa di presentazione fuori Asti e lancio una provocazione: chiediamo ai Rioni di adottare un comunicatore e facciamolo venire due mesi prima del Palio. E lunico modo per far capire a chi fa davvero comunicazione che cosa rappresenta la nostra Festa».
Silvano Ghia, Rettore di San Paolo: «Non amo troppo il cambiamento. Il Palio è bello così comè. Se tutti i momenti stravolgiamo tempi e modi di svolgimento dello stesso perdiamo in credibilità e diventa difficile spiegare la manifestazione a chi viene da fuori. Ho sentito molti stasera chiedere aiuto ai Comitati, ma non ho sentito nessuno venire qui e portare sostegno ai Comitati stessi».
Massimo Elia