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Attualità

Stipendi a rischio per i dipendenti
della Provincia: mancano i soldi

«La situazione è grave». A parlare è Serena Moriondo, segretario provinciale della FP-Cgil in riferimento alla legge 190/14, la cosiddetta Legge di Stabilità che per il 2015 prevede tagli importanti ai trasferimenti alla voce personale nei confronti degli enti provinciali. Un provvedimento che, inevitabilmente, comporterà esuberi tra le schiere dei dipendenti pubblici dell’ente stimati intorno alle 116 unità su 311 lavoratori…

«La situazione è grave». A parlare è Serena Moriondo, segretario provinciale della FP-Cgil in riferimento alla legge 190/14, la cosiddetta Legge di Stabilità che per il 2015 prevede tagli importanti ai trasferimenti alla voce personale nei confronti degli enti provinciali. Un provvedimento che, inevitabilmente, comporterà esuberi tra le schiere dei dipendenti pubblici dell’ente stimati intorno alle 116 unità su 311 lavoratori. Per questa ragione, nei mesi scorsi, i sindacati si erano mobilitati allo scopo di tutelare l’occupazione. A livello nazionale si era stabilito di convogliare gli esuberi presso altri enti pubblici sparsi sul territorio attingendo da apposite liste di mobilità una volta conosciute le funzioni che sarebbero rimaste in capo all’ente provinciale e quelle che invece sarebbero state assegnate a Regione e Comuni.

A oggi però resta sconosciuto l’importo esatto dei tagli, e quindi degli esuberi, così come il riordino delle funzioni della Provincia. La Regione Piemonte avrebbe dovuto definire il tutto in un’apposita legge entro il 31 marzo ma così non è avvenuto. «E ora sussiste il concreto pericolo che i dipendenti rimangano senza stipendio perché i tagli ai trasferimenti sul 2015 sono in essere» spiega la Moriondo. Per questa ragione in Prefettura si è tenuto un incontro, il primo in Piemonte, richiesto da FP-CGIL e UIL-FLP con i rappresentanti degli enti territoriali, della Provincia e del Comune di Asti. Alla presenza del vice Prefetto reggente Paolo Ponta, i sindacati hanno verificato la disponibilità e le carenze di organico dei diversi enti pubblici.

«L’incontro è stato molto positivo perché in questo modo abbiamo realizzato una prima mappatura del fabbisogno di organico negli altri uffici. Purtroppo non sono solo i dipendenti della Provincia a rischiare il posto ma anche quelli delle Camere di Commercio e della Croce Rossa e queste persone vanno ricollocate rispettando qualifica e professionalità. A questo punto è necessario formulare una lista di mobilità da cui attingere per le prossime assunzioni ma anche apposite tabelle di equiparazione dei diversi profili professionali. Non possiamo aspettare oltre» chiariscono i sindacati. Un tavolo, quello in Prefettura, che le parti non riconoscono come risolutivo ma che come viene spiegato «è risultato essere un’occasione importante di confronto, l’unica per ora esistente in tutto il Piemonte». Dai sindacati l’appello alla Regione è dunque quello di «fare presto».

Intanto piovono minacciosi i tagli ai trasferimenti: 1miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi a decorrere dal 2017. Per la Provincia di Asti si tratterebbe di un ulteriore taglio del 21,16% sulle risorse disponibili per servizi ma il dato è ancora da confermare. «Siamo molto preoccupati. Non è così che si fa una riforma della pubblica amministrazione. Ormai si vive nel pieno dell’incertezza» conclude Serena Moriondo. Infine, per il prossimo 11 aprile è prevista una manifestazione a Roma, per sensibilizzare il Governo sui problemi dell’occupazione dei dipendenti delle Province.

Lucia Pignari

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