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Strada Crosa di Casabianca: quattro anni di “quasi” riapertura

A maggio 2017 i lavori sul manto stradale procedevano «a pieno ritmo», ma tutto è rimasto com’era – Ora due consiglieri di minoranza riaprono il caso

«Procedono a pieno ritmo i lavori per il ripristino e la riapertura di strada Crosa a Casabianca. Nel luglio dello scorso anno si erano completati i lavori di ripristino della frana, realizzati grazie a un finanziamento regionale di 100.000 euro. Ora si sta realizzando il rifacimento della strada, con un intervento di circa 70 mila euro. La strada dovrebbe essere aperta entro il mese di giugno».

Questo è quanto riportava uno degli ultimi comunicati stampa dell’ex sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, il 26 maggio 2017 informando i cittadini, soprattutto i residenti di Casabianca, circa l’avanzamento dei lavori in strada Crosa, la via che collega, o meglio collegava, il nucleo centrale di Casabianca con le case nella zona di Valle Manina.

Il 27 giugno 2017 avveniva il cambio di amministrazione; Maurizio Rasero diventava sindaco e di strada Crosa non si è più saputo nulla. Anzi, molti erano convinti che, essendo cantierato il rifacimento della strada, i lavori fossero stati regolarmente effettuati per la gioia dei residenti nella parte bassa costretti a dover fare il gioco dell’oca, passando per Rioscone, per raggiungere la chiesa e il cimitero frazionale. Invece la situazione è rimasta in stallo fino a oggi quando i consiglieri comunali di minoranza Mauro Bosia e Michele Anselmo (Uniti si può) hanno riacceso i riflettori sulla strada incompiuta.

I due eletti hanno riportato alla ribalta strada Crosa durante un intervento sul progetto della costruzione di un resort alberghiero nella zona di Valleandona, vicino alla Riserva paleontologica. Un progetto molto contestato dagli ambientalisti perché vede tra i suoi proponenti anche Livio Negro, l’attuale presidente del Parco Paleontologico Astigiano. Nulla di illegale perché il progetto preliminare del resort ha seguito l’iter amministrativo previsto, ma gli ambientalisti, in particolare il Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano/Forum Salviamo il Paesaggio hanno contestato a Negro una sorta di «conflitto di interessi» tra il suo ruolo pubblico e la sua mission privata.

«La frazione Casabianca ha la fortuna di avere, tra i suoi residenti, l’assessore al bilancio del Comune, il presidente del Consiglio comunale, la capogruppo della Lega in Consiglio comunale – commentano Bosia e Anselmo – A questi importanti colleghi diamo il consiglio di non trascurare il territorio della loro frazione e di dedicarsi con attenzione e tenacia alla predisposizione di quelle opere pubbliche, le strade in primo luogo, indispensabili agli abitanti, all’imprenditoria locale e anche ai futuri e future clienti del resort. Ci riferiamo alla strada mai terminata denominata strada Crosa, con tanto di palina comunale segnaletica; una strada lunga circa 500 metri che, se finalmente conclusa, congiungerebbe il concentrico di Casabianca con la strada di Valle Manina. Il mancato completamento della strada – continuano i due consiglieri – comporta un percorso aggiuntivo di alcuni chilometri da Valle Manina a Rioscone per raggiungere Casabianca. Oppure le strade pubbliche in frazione sono fatte solo per qualche privato? In quattro anni l’attuale sindaco di Asti, la giunta, e gli amministratori della frazione non sono stati in grado di portare a compimento un’opera pubblica minima ma fondamentale per centinaia di abitanti. Forse “la sbornia” del raggiungimento di traguardi economici di eccellenza (ma per chi e nell’interesse di chi?) ha fatto perdere di vista le cose essenziali e fondamentali: le infrastrutture indispensabili per lo sviluppo e la qualità della vita degli abitanti della frazione».

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Una risposta

  1. ringraziamo il sign. negro per il suo progetto per rivalutare il turismo nelle nostre frazioni e soprattutto per creare posti di lavoro che ad oggi scarseggiano spero che la gente capisca anche le cose buone che uno vuole fare

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