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Il supplente: «Per i precari la meritocrazia non vale?»
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Il supplente: «Per i precari la meritocrazia non vale?»

Contrari alla Riforma, come è naturale, i docenti precari non inseriti nel piano di assunzioni contenuto nel disegno di legge. Tra questi Mario Malandrone, supplente da anni e attualmente vicario del

Contrari alla Riforma, come è naturale, i docenti precari non inseriti nel piano di assunzioni contenuto nel disegno di legge. Tra questi Mario Malandrone, supplente da anni e attualmente vicario del Cpia, il Centro di istruzione per adulti.

«Sono precario da anni – afferma – e da tempo lavoro nella scuola dopo essermi occupato di educazione e formazione professionale. A livello di graduatoria sono in terza fascia, in attesa di essere trasferito nella seconda dato che ho superato il Pas (Percorso abilitante speciale), dato che questa graduatoria non è ancora stata aggiornata. Insomma, lavoro da anni, anche con funzioni di coordinatore al Cpia, ho seguito un corso che ha rappresentato un costo per me e per lo Stato in modo da ottenere l'abilitazione. E ora, dopo tutta la fatica e l'impegno, il Governo mi viene a dire che non sarò assunto, dato che non appartengo alla graduatoria ad esaurimento, e che, anzi, rischio in futuro di non vedermi rinnovato l'incarico dopo i 36 mesi di servizio. E' assurdo. La riforma parla di merito. Benissimo, sono d'accordo, a patto che si trovino strumenti nel rispetto delle regole e che riguardi anche casi come il mio e di tutti gli altri supplenti: per noi non è infatti contemplato».

Malandrone critica anche numerosi altri punti, tra cui i "poteri" che verranno assegnati ai dirigenti scolastici. «Hanno già tutti gli strumenti a disposizione per lavorare, e questa riforma cancella il principio della scuola come comunità educante e collegiale».

e.f.

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