Si è concluso pochi giorni fa il ciclo di incontri, organizzato dalla polizia municipale di Asti e dall’Istituto Statale di Istruzione per Adulti (Cpia 1 Asti), per far conoscere le regole del Codice della strada a coloro che si muovono in bici e in monopattino. Negli ultimi anni le consegne a domicilio effettuate dai rider e la crescente promozione della micromobilità elettrica hanno contribuito a generare allarme e percezione di insicurezza sulle nostre strade. Il fenomeno, riconosciuto a livello nazionale, vede coinvolta particolarmente quel segmento di popolazione di recente immigrazione che sfrutta un mezzo per il quale non serve la patente o altra formalità, per muoversi e soprattutto per lavorare.
La polizia municipale del capoluogo, comandata da Riccardo Saracco, su stimolo del sindaco Maurizio Rasero e dell’assessore alla Sicurezza Luigi Giacomini, ha voluto dare una risposta positiva e preventiva rispetto al diffuso fenomeno dei “rider” che percorrono le vie del centro storico, scegliendo di affrontare il problema in modo trasversale con un approccio educativo da affiancare a quello più sanzionatorio.
L’impegno portato avanti degli agenti, in stretta collaborazione con il dirigente del Cpia Davide Bosso e i suoi collaboratori, in primis il professor Mario Malandrone, ha reso possibile lo sviluppo di un corso di educazione stradale articolato su tre lezioni tenutosi nelle aule della scuola già sede di corsi destinati a coloro che devono apprendere l’italiano a seguito di un percorso d’immigrazione.
Il vicecommissario Eleonora Durante, le Assistenti Rosella Greco e Barbara Rabellino, con l’ausilio del mediatore linguistico agente Alberto Moiso, hanno affrontato con gli studenti le regole per la circolazione delle biciclette e dei monopattini alla luce delle recenti modifiche al Codice della Strada. Al corso hanno aderito circa 90 studenti di cui una quindicina di “rider” operanti sul territorio astigiano.
[nella foto un momento delle lezioni al Cpia]