E nero il bilancio che il comitato pendolari Asti Torino fa dopo la prima settimana di sperimentazione dei nuovi orari ferroviari. I tanti temuti disagi, denunciati sui giornali durante
E nero il bilancio che il comitato pendolari Asti Torino fa dopo la prima settimana di sperimentazione dei nuovi orari ferroviari. I tanti temuti disagi, denunciati sui giornali durante le scorse settimane, si sono verificati oltre la più nera previsione. Adesso cè il timore che la situazione possa peggiorare ancora di più dopo le feste di fine anno, quando le scuole riapriranno obbligando centinaia di studenti e lavoratori a rivedere le abitudini di viaggio, già di per sé critiche. «Tanto per cominciare i regionali veloci che saltano le stazioni intermedie di Villafranca, Villanova e Trofarello impiegano lo stesso tempo di percorrenza di prima, con al massimo un minuto di scarto, per arrivare al Lingotto spiega Claudio Lano, portavoce del comitato Invece i treni regionali SFM hanno allungato i tempi in maniera vergognosa: prima da Asti al Lingotto ci si impiegava 55 minuti, ora 60».
Le stazioni di Villafranca e Villanova vedono fermare meno treni, con tutti i problemi del caso mentre, per il ritorno da Torino, «i pendolari sono costretti ad attendere fino a 40 minuti in più».
«Quello che chiediamo non è avere treni più veloci ma avere la certezza che ci siano aggiunge Lano Tutto questo pasticcio, secondo noi, è solo ed esclusivamente imputabile alla Regione ed è per questo che chiediamo ai sindaci astigiani, nessuno escluso, di fare fronte comune per andare dal presidente Cota a chiedergli di tornare al precedente orario. Purtroppo, ad eccezione dei sindaci di Villafranca, Villanova e Asti, gli altri non si sono ancora fatti vivi». I pendolari, oltre a lamentare i disagi causati dal nuovo orario feriale, non sono meno critici su quello festivo.
«Nei festivi abbiamo treni ogni due ore per andare a Torino mentre per Alessandria non abbiano neanche quelli. E questa la rete ferroviaria e la mobilità che si vuole sbandierare in vista dellExpo?»
Altro problema è rappresentato dai collegamenti per Piacenza e Bologna. «Avevano detto che era colpa dellEmilia Romagna se non cerano più treni diretti verso queste due città ma, invece, vediamo che da Voghera a Piacenza o Bologna non è cambiato nulla. E la tratta compresa tra Torino e Voghera ad essere carente. Crediamo che anche su questo la Regione debba prendere provvedimenti».
Quindi quali sono le richieste dei pendolari? «Vogliamo che vengano restituite le fermate ai treni regionali veloci ripristinando lorario che cera fino a una settimana fa aggiunge Lano Poi chiediamo ai sindaci di organizzare un incontro con Cota per discutere di questi problemi perché la mobilità interessa tutti i comuni della provincia e non solo quelli che hanno una stazione. Se ci si muove subito si potrà cambiare le cose dal 2 febbraio; in caso contrario continueremo la nostra protesta».
Riccardo Santagati