Si è conclusa sabato scorso al polo universitario Rita Levi Montalcini, con il saluto delle autorità astigiane e con il test finale, la visita nel territorio vitivinicolo Unesco di ventisei studenti accompagnati da dieci docenti.
Visita che fa parte del progetto Erasmus+, denominato Oenobio, finanziato dalla UE e coordinato dall’Università di Bordeaux. Cinque gli atenei europei che vi hanno partecipato (Francia, Italia, Germania, Romania e Spagna) e due associazioni di produttori biologici: Ecovin (Germania) e Vbna (Francia). Il progetto, che ha la durata di tre anni, «prevedeva tre summer school, tre conferenze e l’impostazione di un master in vitivinicoltura biologica», ha spiegato il professor Vittorino Novello, docente dell’Università di Torino che ha accompagnato la delegazione.
La presenza ad Asti
La terza e ultima Summer School è stata quella organizzata dall’Università di Torino che ha previsto tra l’altro una settimana in presenza, con base ad Asti, durante la quale sono state organizzate visite ad aziende vitivinicole del Monferrato, delle Langhe e del Canavese con una giornata dedicata a degustazioni di vini biologici tedeschi, francesi e romeni, vini portati o fatti giungere appositamente ad Asti.
«Nel caso dei vini tedeschi – ha sottolineato Vittorino Novello – con nuove varietà non ancora registrate e resistenti alle malattie». Giornate in cui studenti di nazionalità diverse, anche cinesi croati e brasiliani (perché ogni sede raccoglie ragazzi di provenienze diverse), prima di rientrare ai loro paesi di origine, hanno potuto immergersi nella vitivinicoltura piemontese. «Lieto di ospitarvi in questo polo universitario – ha salutato il presidente Mario Sacco – polo che, presto, potrebbe diventare un importante centro di innovazione e ricerca sull’enologia. Voi siete la generazionale futura – ha continuato – e l’augurio è che si superi quanto prima questo momento e che i nostri territori possano continuare a farsi conoscere a livello internazionale».
Le parole del sindaco
Infine il sindaco di Asti Maurizio Rasero ha ringraziato per la scelta della nostra città. «E’ giusto essere qui oggi – ha detto – ma non era così scontato. La vostra attenzione è stata concentrata sul vino biologico – ha aggiunto – e dai dati che noi abbiamo, questo è uno dei pochi settori che cresce costantemente da anni, motivo per cui molti nostri produttori stanno pensando di convertire la produzione tradizionale. Un settore che noi stessi accompagniamo con iniziative e manifestazioni che attirano visitatori più consapevoli e informati. So che avete anche visto cose bellissime – ha concluso Maurizio Rasero – e il mio augurio è che possiate tornare ai vostri paesi con un ottimo ricordo di Asti».