In occasione della “Giornata delle Ferrovie delle Meraviglie”, la Fondazione FS, in collaborazione con Amodo (Associazione Mobilità Dolce) ha organizzato domenica scorsa un treno storico formato da una locomotiva diesel anni Cinquanta e carrozze “100 porte” degli anni Trenta. Partito da Cuneo, con a bordo numerosi sindaci e rappresentanti delle associazioni, ha raggiunto nel pomeriggio la stazione di Porta Nuova a Torino con fermate intermedie a Busca, Saluzzo, Savigliano, Cavallermaggiore, Alba, Castagnole delle Lanze, Asti, Montiglio-Murisengo, Chivasso. La sosta più lunga è stata alla stazione di Montiglio-Murisengo, restaurata lo scorso anno, dove la Pro Loco ha offerto il “piatto del viaggiatore” con specialità gastronomiche tipiche delle zone attraversate dalle linee dismesse quali l’insalata russa con il tonno, il salame cotto e la coppa di Cocconato, il salame crudo di Moncalvo, il Bra tenero, la torta con le nocciole secondo un’antica ricetta montigliese. La degustazione è stata particolarmente apprezzata dai viaggiatori.
Scopo dell’iniziativa era di sensibilizzare amministratori e cittadini sull’importanza della riapertura al traffico passeggeri delle linee minori sospese, come la Asti-Chivasso. Il treno, come sostengono da tempo il Co.M.I.S., i vari comitati di pendolari e le associazioni ambientaliste, non è solo il nostro passato, ma potrà essere anche il nostro futuro per viaggiare in sicurezza, per diminuite il traffico privato su strade sempre più intasate, come la statale 590, per inquinare di meno, per ridare un servizio ai piccoli comuni dell’Astigiano e del Chivassese. In Italia sono 1.200 i chilometri di linee ferroviarie sospese e il Piemonte è la regione più penalizzata: interessano l’Astigiano la Asti-Castagnole-Alba (che dovebbe essere riaperta in autunno), la Asti-Casale-Mortara e la Asti-Chivasso; per quest’ultima è stata annunciata di recente la riattivazione in via sperimentale dal 2024, limitatamente alla tratta Montiglio-Chivasso. Durante il viaggio, a bordo del treno sono state discusse le future iniziative per promuovere il ritorno del servizio ferroviario, oltre all’intrattenimento musicale. Alle stazioni, ad accogliere questo treno erano presenti sindaci, comitati, Legambiente e associazioni del territorio, che ostentavano striscioni e cartelloni richiedenti la riapertura della Asti-Chivasso e di tutte le altre linee sospese piemontesi