Il caldo non ha fermato i tanti visitatori al mercatino dell’antiquariato che oggi (è ancora in corso) ha affollato le vie e le piazze della parte bassa di Castelnuovo Don Bosco.
E’ il secondo appuntamento dell’anno con le bancarelle di antiquari, rigattieri, collezionisti e appassionati di modernariato dopo quello del 25 Aprile, altro mercatino atteso e frequentato.
Alto il livello della merce esposta con qualche “chicca” che merita il racconto appassionato del collezionista che le mette in vendita.
Come la piccola macchina da stampa Pedalina della ditta Saroglia costruita alla fine del 1800 dalla ditta Vianini & C. Un oggetto in ghisa pesante, che in pochi centimetri concentra i suoi 60 chili di peso e che non teme nè il passare del tempo, nè l’avvento della tecnologia. Con le sue leve, i suoi contrappesi e le sue molle per consentire la giusta forza di pressione, ancora oggi è pienamente funzionante e in grado di stampare piccoli cartoncini senza problemi. Basta inserire la fustella, il foglio, l’inchiostro e voilà. Ma quella splendida macchina da stampa ha avuto un momento di gloria più alto di un’ammirata esposizione sulla bancarelle dei migliori mercatini dell’antiquariato del Piemonte cui partecipa il suo collezionista. E’ apparsa in tv, in uno degli episodi della serie dedicata alla storia di Lidia Poet, piemontese, prima avvocata d’Italia. Era utilizzata nella bottega di un falsario.
«La produzione della serie voleva acquistarla per le riprese – dice l’antiquario – ma a me spiaceva venderla. Così l’ho “prestata” gratuitamente a patto che fosse assicurata. E adeso è la “star” del mio banco».
A guardare bene, sono state tante le star dei banchetti: dai giocattoli vintage in latte (tricicli, macchinine da corsa, bambole) sopravvissuti ai giochi dei bambini alla carrozzina stile “Corazzata Potemkim” passando per tanti arnesi della vita contadina di un tempo e ai bauli delle nonne contenenti tante ore di ricamo al lume di candela.
Con qualche puntata più recente, come gli oggetti di modernariato che appartengono all’infanzia dei cinquantenni. Come, ad esempio, un telefono a scheda e varie insegne SIP sulle cabine telefoniche pubbliche, ormai sparite dalle città.