Potenziamento del 118 nella provincia di Asti, in particolare nel capoluogo e nei paesi del nord con un’ambulanza medicalizzata, risposte sulle criticità che interessano l’ospedale Cardinal Massaia, ma anche aggiornamenti sul futuro della Casa di Riposo “Città di Asti”. I consiglieri comunali di minoranza Mauro Bosia, Mario Malandrone, Angela Quaglia, Maria Ferlisi e Giorgio Spata, che rappresentano il centrosinistra in Consiglio, il PD, il Movimento 5 Stelle e varie liste civiche, hanno convocato una conferenza stampa nella sede del Partito Democratico per lanciare una richiesta di potenziamento del 118 e ottenere risposte, le stesse che continuano ad attendere da mesi, ma inutilmente.
L’occasione di toccare temi importanti nel settore della Sanità è data da un ordine del giorno firmato non solo dai consiglieri presenti in conferenza stampa, ma anche dai colleghi Michele Anselmo, Luciano Sutera, Giuseppe Dolce, Massimo Cerruti, Davide Giargia e Martina Veneto.
Tutto nasce dall’annuncio della Regione Piemonte, in particolare dagli assessori Marco Gabusi e Luigi Icardi, di aver disposto il potenziamento delle ambulanze infermieristiche del 118, a Canelli e Santo Stefano Belbo, che passeranno da un servizio di 12 ore a uno di 24. Estensione del servizio che sarà effettuato solo dopo l’assunzione del personale necessario a coprire la nuova turnazione: 3 unità per Canelli e altre tre per Santo Stefano.
«Siamo felici che Canelli e Santo Stefano, che sono vicini 6 km, ottengano questo servizio, che oggi è solo in annuncio, – continuano i consiglieri durante la conferenza stampa – ma facciamo presente che, nel frattempo, Asti dispone di una sola ambulanza medicalizzata sulle 24 ore e Moncalvo di una sulle 12 ore. Considerato che fin dal 1998 la Regione aveva previsto per il nord della provincia una medicalizzata 24 ore ubicata a Moncalvo, ma il potenziamento non è mai avvenuto nonostante quel servizio di 118 copra 60 Comuni, chiediamo che non si facciano figli e figliastri e che l’intero territorio astigiano, nel 2022, abbia uguale copertura oraria. Tale equilibrio – continuano i consiglieri – può avvenire solo con il potenziamento da H12 ad H24 del mezzo che opera a Moncalvo, ma chiediamo che la città di Asti, al pari di Alessandria e Alba, sia dotata di auto medica di soccorso avanzato in grado di intervenire tempestivamente nei codici rossi anticipando l’arrivo dell’ambulanza». Richieste di cui dovrebbe farsi portavoce il sindaco Rasero nei confronti della Regione.
I dati degli interventi
Quaglia, Malandrone, Spata, Ferlisi e Bosia hanno riportato alcuni dati relativi ai servizi effettuati dal 118 nel 2018. Dati non proprio recenti, ma indicativi: la medicalizzata H24 di Asti aveva fatto 2.871 interventi, l’H24 di Nizza 1.328, quella di Villafranca, sempre H24, 1.159, la medicalizzata di Moncalvo 537 (su H12). A questi si aggiungono gli interventi effettuati dall’infermieristica H12 di Canelli, 477, e di Santo Stefano Belbo, sempre infermieristica H12 con 320 interventi.
«Nonostante i dati dicano che gli interventi ad Asti siano molto più che negli altri territori, la zona della città è svantaggiata con una sola medicalizzata H24. Gli interventi del 118 devono avvenire, dalle chiamate, in 8 minuti nelle aree urbane e in 20 in quelle extraurbane tenuto conto che l’arrivo tempestivo di un mezzo di soccorso è fondamentale per la sopravvivenza di un paziente».
«Qui stiamo parlando della salute delle persone che non ha colore politico – continuano i consiglieri – quindi speriamo che tutto il Consiglio, maggioranza e minoranza, voti questo odg compatto».
Ospedale: «Tante domande fatte, mai nessuna risposta»
Ma c’è un altro punto che i consiglieri di minoranza hanno voluto toccare durante la conferenza stampa: le criticità dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti. Dallo scoppio della pandemia ad oggi i consiglieri di minoranza hanno depositato interpellanze, scritto lettere aperte, chiesto informazioni a riguardo di alcuni problemi che interessavano precisi ambiti dell’Asl astigiana: «Eppure non abbiamo mai avuto particolari risposte o, quando ci sono state, da parte dell’assessore comunale con delega alla Sanità, è venuto fuori che la colpa dei problemi è sempre imputabile a chi c’era prima».
Risposte che per il centrosinistra non dicono nulla e soprattutto non risolvono i problemi, anzi.
«È vero che al Cardinal Massaia mancano gli anestesisti e che, quando servono, vengono chiamati “a gettone”? – domandano i consiglieri – È vero che si mandano in pensione i medici e poi si chiede loro di tornare in corsia facendo volontariato? È vero che i sanitari addetti a somministrare la terza dose del vaccino antiCovid nelle RSA sono stati dirottati, per volere della Regione, a fare i tamponi a chi non si è ancora vaccinato, ma necessita di green pass? Facciamo queste domande e, anche se diamo fastidio, continueremo a farle perché sono i cittadini che ci chiedono informazioni e che vogliono chiarezza».
Quale futuro per la Casa di Riposo “Città di Asti”?
Non poteva mancare, in un quadro più generale della Sanità astigiana, l’incerto futuro della Casa di Riposo di via Bocca. Dopo l’arrivo del nuovo commissario straordinario i consiglieri di minoranza attendevano di essere presto informati sulle scelte strategiche e politiche sull’IPAB più grande del Piemonte.
«Un’attesa vana – commenta Bosia – perché da giugno non abbiamo più avuto alcun tipo di aggiornamento sulla Casa di Riposo. Questa struttura ha bisogno di essere ripensata e noi avevano suggerito di affidarne la gestione ad Amos (l’azienda che supporta l’attività sanitaria, ospedaliera e territoriale pubblica fornendo beni e servizi ndr), ma anche in questo caso non abbiamo avuto alcuna risposta. Però nel frattempo si presentano studi sul recupero dell’ex Maternità, e ben venga il suo riutilizzo, ma non dimentichiamo che alla Casa di Riposo ci sono enormi spazi vuoti».
Insomma, secondo il centrosinistra, che è tornato a invocare «confronto e trasparenza nelle scelte che si fanno, non solo sulla Sanità», mancano una visione di città, progetti chiari, ma mancherebbe anche un ruolo di peso dell’attuale amministrazione comunale nel pretendere che la Sanità Asti non sia la Cenerentola della Regione.
La petizione che chiede l’estensione del servizio 118 di soccorso avanzato H24 Nord Astigiano
Nel frattempo anche il popolo della rete può fare qualcosa per chiedere alla Regione di estendere il servizio 118 di Moncalvo da H12 ad H24. Sulla piattaforma Change.org è stata aperta una petizione pubblica che tutti possono firmare.
«Chiediamo a chi ha la responsabilità di pianificare questi servizi fondamentali al cittadino – si legge nell’appello on line – di intervenire tempestivamente per garantire uguali diritti di accesso al servizio sanitario di emergenza, portando il servizio 118 avanzato di stanza presso il comune di Moncalvo ad essere disponibile H24 perché sia al servizio di tutti i comuni del nord Astigiano a tutte le ore del giorno».