Qualche giorno fa il sindaco Maurizio Rasero, intervistato su viabilità, piste ciclabili, parcheggi e collegamento sud/ovest, ha tracciato una possibile rotta con tempistiche, momenti di confronto e, alla fine, decisioni che dovranno essere prese. Ma dall’opposizione non intendono soprassedere a quelle che considerano essere errori strategici che «non risolverebbero i problemi della città». È il consigliere comunale di Ambiente Asti Mario Malandrone a rispondere al sindaco riaprendo la contesa sullo sviluppo di un Piano del Traffico coerente ed efficace.
Sul collegamento sud/ovest la decisione annunciata per aprile non c’è stata. Rasero sta aspettando “le carte”.
Rasero, probabilmente, sta aspettando i documenti, come tutti noi, ma un’opinione politica e una scelta l’ha già fatta. Ci auguriamo la cambi per il bene del territorio. Non ha certo però speso tempo per sentire la popolazione, sta ripetendo le solite considerazioni che giustificano l’opera. È evidente che la scelta sembra ricadere sul percorso giallo, non connesso con la città, che serve fondamentalmente per un traffico di attraversamento, mentre quello che intasa la città è fondamentalmente parassitario.
Il sindaco vorrebbe verificare anche l’ipotesi di strada Falletti. Ma è davvero fattibile?
Può essere una possibilità, ma come ripetiamo da tempo vanno studiati collegamenti brevi. Abbiamo elencato il rifacimento di molti snodi che toglierebbero dall’isolamento quartieri, ma che non ci carichino il traffico pesante e non impattino eccessivamente sull’ambiente.
Però Rasero sostiene che il potenziamento del trasporto pubblico non c’entra nulla con l’utilità di un collegamento sud/ovest che tolga traffico e smog.
Il traffico stimato sul collegamento sud/ovest alleggerirà di poco le criticità: 6.000 – 8.000 veicoli sono un traffico di alcune strade cittadine. Il vero problema è il traffico parassitario. Occorre agire sui trasporti, su connessioni urbane, ciclovie, attirare soldi per progetti davvero rivoluzionari, come la metropolitana leggera. Rasero, tra i sei anni da sindaco, quelli da assessore e quelli in Banca, ha avuto un ruolo in città e non ha saputo darle un trasporto pubblico decente. Inoltre è abbastanza inesatto pensare che autostrade e strade a scorrimento veloce non producano PM10.
In ogni caso interventi sulla viabilità se ne stanno facendo, anche se molti fanno discutere, come nel caso delle corsie ciclabili. In Consiglio comunale di queste modifiche non si è mai parlato. Vi sentite tagliati fuori?
L’amministrazione è convinta di fare bene, ma piovono critiche perfino dai suoi elettori. Non c’è organicità di progetto e il Consiglio comunale non ne ha mai discusso. Sulla Ztl avremmo preferito un allargamento progressivo di alcune piazze, partendo dalla parte pedonale e Ztl esistente: le piazze Roma, Statuto, Astesano, Medici e via Cavour erano alcune possibili punti di inizio. La zona della Cattedrale ha alcune vie che potrebbero essere Ztl, così come la piazza stessa, ma altre non crediamo siano una priorità.
Il suo giudizio sulle nuove ciclovie di corso Alfieri e corso Gramsci?
Nei nostri programmi c’erano le piste ciclabili; alcune soluzioni ormai ci sono, abbiamo investito grandi somme per realizzarle e non possiamo certo buttarle via. Ma alcune scelte stanno rischiando di provocare una discussione che mette in cattiva luce questo cambiamento. Occorreva più attenzione e secondo noi alcune proposte di Asti Cambia e dei movimenti non sono state ascoltate anche se sono di buon senso. Si è riusciti a isolare ancora di più la zona sud e forse a giustificare il Caso (Collegamento Asti Sud Ovest ndr), ma anche quello non migliorerà la situazione.
Pensa che corso Dante a senso unico possa essere fattibile?
È una proposta ancora troppo fumosa, ma certo che corso Dante è penalizzata dalla forte presenza di auto.
Per Rasero far diventare tutta a pagamento piazza del Palio si è rivelata una giusta scelta. L’opposizione l’ha criticata fin da subito, raccogliendo firme che non sono servite a far cambiare idea all’amministrazione. Continuerete a chiedere un passo indietro?
È sotto gli occhi di tutti che non funziona e che verrà ricordata come una scelta che non ha tenuto conto di un grande movimento popolare contrario. Sulle aree vicine a piazza del Palio si è scatenata la caccia al posto, maggiore traffico, maggiore inquinamento. Nella discussione di Bilancio abbiamo presentato le controproposte che sono rimaste inascoltate.