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Le Cattedrali dell'Arte Foto Billi
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Sulla collina di Valleandona apre il tempio della musica [fotogallery]

Massimo Cotto, tra i più noti esperti del settore, e Livio Negro inaugurano le Cattedrali dell’Arte nel nuovo Resort: «Non un museo, ma un luogo vivo e creativo»

«Questo non è un luogo dove esporre e basta, ma un posto che speriamo prenda vita in vari modi. Ha anche un significato simbolico importante in un momento nel quale quasi nessuno pubblica più album musicali, ma solo singoli che non vengono più stampati su formato fisico: l’idea è quella di restituire la sacralità del formato fisico, un luogo dove le persone possano portare oggetti, alcuni più nobili e altri più semplici».

È con la voce emozionata che Massimo Cotto, giornalistica esperto di musica, speaker radiofonico, scrittore e direttore artistico di AstiMusica, ha inaugurato Le Cattedrali dell’Arte all’intero del Relais 5 Stelle Lusso Le Cattedrali in frazione Valleandona. Non un museo, ma un tempio della cultura che nasce dalla musica in tutte le sue forme per espandersi in altre arti, in primis grafica e pittorica, a firma di grandissimi cantanti e musicisti che Cotto ha incontrato, intervistato o di cui è diventato amico personale. All’interno delle Cattedrali dell’Arte, realizzate dall’architetto Filippo Cornero, si possono rivivere e scoprire cinquant’anni di musica attraverso la collezione donata da Cotto e composta da 30.000 dischi in vinile e cd, migliaia di libri di musica, centinaia di cimeli, foto e oggetti autografati dai più grandi artisti italiani e internazionali del mondo della musica, del cinema e del teatro.

Pezzi unici, rari, che prima di avere un valore economico notevole hanno per Cotto un valore affettivo insostituibile perché fanno parte del suo percorso lavorativo e di crescita nel mondo della musica e dello spettacolo. Un percorso iniziato come disc-jockey nella sede Rai di Torino nel 1983. Una collezione di memorabilia, ma anche di pezzi affascinanti come i 160 dipinti realizzati da oltre cento musicisti che hanno fatto la storia. Tra loro Leonard Cohen, Frank Zappa, Miles Davis, Janis Joplin, Laura Pausini, e molti altri ancora. Tra queste opere è possibile vedere un ciclo di quadri di John Lennon in tiratura limitata, ma anche dischi d’oro e di platino personalizzati dai più grandi artisti internazionali. E ancora, nove quadri di Giorgio Faletti, opere di Paolo Conte, Tiziano Ferro, Francesco Renga e Max Gazzè. Impossibile citarli tutti. A contribuire alla collezione anche la famiglia di Gianni Basso che ha fornito uno dei primi sax del musicista, alcune foto d’epoca, una delle ultime giacche usate da Basso negli ultimi concerti e alcune centinaia di cd contenenti musiche da tutto il mondo.

Da tempo Cotto era alla ricerca di una location dove allestire la sua collezione per essere fruita dal grande pubblico e l’incontro con l’imprenditore astigiano Livio Negro, ideatore e proprietario del Relais Le Cattedrali, ha permesso di dare forma al progetto. Non a caso le Cattedrali dell’Arte, di cui Cotto è direttore artistico, diventano un luogo espositivo, ma anche una struttura polivalente affiancata da un teatro all’aperto, la cui scalinata, dai colori molto vivi, porta l’inconfondibile firma del noto artista svizzeroinglese David Tremlett. Come sottolineato da Livio Negro, le Cattedrali dell’Arte sono un posto vivo per la musica, dove si potrà suonare, cantare, dove ci potranno essere eventi e altro.

«Stiamo preparando una serie di appuntamenti e la prima stagione prevede dodici concerti – racconta Negro – Stiamo costituendo un’associazione per permettere a chi ci vuole supportare di organizzare una serie di progetti con una visione artistica molto ampia. La nostra idea è quella di emozionare e raccogliere una storia importante, un ponte tra l’universo digitale, regno dell’immateriale, e quello analogico, custode del tempo, regno dell’imperfetto e dell’imprevedibile. Vogliamo che sia un posto estremamente vivace e stimolante».

Le Cattedrali dell’Arte rientrano nell’offerta del Resort dove, da pochi giorni, è stato aperto anche il ristorante di chef Cannavacciuolo. Per il sindaco Rasero «questo luogo attirerà anche l’interesse di televisioni e quindi aiuterà a parlare e promuovere Asti con qualcosa di prezioso che conservavamo al chiuso, ma che oggi è esposta affinché tutti possano fruirne».

[foto Billi]

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