Gli astrofili astigiani commentano i 50 anni dall’allunaggio
I 50 anni dal primo allunaggio, che sono stati celebrati il 20 luglio, hanno riacceso, anche tra i “laici”, un grande interesse verso l’astronomia e l’esplorazione spaziale. Numerose sono state le trasmissioni televisive realizzate per l’occasione, ma ad Asti c’è chi ha fatto dell’astronomia il suo principale hobby e non solo per i 50 anni dal primo uomo sulla Luna. E’ venerdì sera quando raggiungiamo gli astrofili astigiani del gruppo Beta Andromedae nella sede del circolo ricreativo dell’Asl, al Cardinal Massaia. E’ qui che gli astrofili si incontrano periodicamente per programmare le varie attività che li vedono coinvolti o per discutere di astri, notizie, ma anche scoperte che vanno al di là del nostro pianeta.
Alla riunione incontriamo Alessandro Cavalotto, Alessia Gallace, Roberto Berardo, Claudio Fantino, Pieraldo Miroglio e Roberto Cazzola. Si parla di molti temi, ma l’anniversario dell’allunaggio è quello che ci interessa maggiormente.
«Ognuno di noi ha visto l’allunaggio o in diretta, perché era già nato, oppure in differita – commenta Cavalotto uno degli astrofili con più anzianità nel gruppo – E’ stato un momento storico di eccezionale importanza nonostante ci siano i negazionisti che insistano nell’affermare che si tratti di una montatura televisiva».
«Sulla Luna basta fake news».
Anche ad Asti, per quanto possa sembrare inverosimile, c’è chi nutre dubbi sull’avvenuto allunaggio. «Sì, è già successo che qualcuno, durante una delle serate organizzate per l’osservazione del cielo, abbia sollevato dubbi a riguardo – continua l’astrofilo – Di solito gli scettici sostengono che i computer di 50 anni fa non avrebbero avuto abbastanza potenza per portare la navicella L.E.M. sulla Luna, oppure che lo sbarco sia un falso perché non si vedono le stelle nelle foto con gli astronauti, ma anche che le riprese video di Neil Armstrong e Edwin Aldrin, i primi uomini ad aver messo piede sulla Luna, potrebbero essere state girate in studio addirittura da Stanley Kubrick. Però – sorride Cavalotto – tutti sappiamo che Kubrick era un perfezionista e quindi decise di girare quelle scene direttamente sulla Luna con costi di produzione esorbitanti. Scherzi a parte, 50 anni fa l’uomo è stato sulla Luna, non ci sono dubbi, ha prelevato circa 22 kg di rocce lunari, le stelle non si vedono perché in quel momento era giorno e, tanto per essere chiari, se fosse stato un complotto ordito dalla NASA avrebbe coinvolto almeno 4.000 persone che a vario titolo lavorarono al programma Apollo. Vi immaginate 4.000 persone, ma molte di più con l’indotto, mantenere questo segreto per 50 anni? Un’assurdità».
Purtroppo contro le fake news lunari c’è poco da fare, a parte continuare a dire la verità e mostrare ai negazionisti tutte le prove del caso. «Oggi su internet – precisa Cavalotto – puoi trovare tutto e il contrario di tutto, quindi consigliamo sempre di effettuare le verifiche del caso prima di prendere per vere certe affermazioni».
La passione per le stelle
Il gruppo astrofili astigiani è nato nel 1989 grazie ad alcuni appassionati che si trovavano al Cocchi per parlare di astronomia. Sono tanti i luoghi in cui gli astrofili hanno tenuto le loro riunioni, ma essere senza una sede definitiva non ha mai rappresentato un problema per l’attività del gruppo che oggi conta oltre una decine di soci operativi e diversi simpatizzanti. Il cielo, infatti, è aperto a tutti, ma è chiaro che avere una sede adeguata alle necessità, dove poter anche svolgere attività di divulgazione al mattino, sarebbe un valore aggiunto per il sodalizio e per tutta la città. In passato, anche parlando con diverse amministrazioni comunali, gli astrofili del Beta Andromedae avevano tentato di trovare il modo per dare ad Asti il suo planetario (da non confondersi con un osservatorio, progetto molto più costoso e impegnativo), ma per varie ragioni non è stato possibile raggiungere l’obiettivo.
Eppure la passione per le stelle c’è anche ad Asti a giudicare dal numero delle serate e delle collaborazioni con le scuole che gli astrofili portano avanti. «A Villa Paolina organizziamo lezioni con gli studenti e anche corsi per i docenti, come quelli svolti all’istituto Penna – raccontano Berardo e Fantino – Ma l’astronomia è accessibile a chiunque, iniziando con una spesa modesta, senza bisogno di acquistare telescopi costosi». Ed è vero perché il primo strumento usato dagli astrofili è l’occhio, poi binocoli, telescopi o, volendo, telescopi remoti comandati via internet. «Poi, se uno si appassiona può anche utilizzare le foto grezze scattate dal telescopio Hubble che sono disponibili in rete» aggiungono gli astrofili del Beta Andromedae.
Una passione, quella dell’astronomia, che ad Asti non è così facile coltivare a causa di due criticità: «L’inquinamento luminoso è il primo problema che dobbiamo affrontare e anche uscendo dalla città la bolla di luce che emana si vede a distanza di chilometri – spiegano Cazzola – Poi c’è l’inquinamento da smog e anche questo è un problema per chi osserva il cielo. In estate prima delle 22.30 non si può fare molto, mentre le osservazioni migliori sono a gennaio, quando però fa freddo. Secondo noi il miglior modo per avvicinarsi all’astronomia è farlo con un amico già appassionato che ti porti con sé e ti spieghi i rudimenti del cielo. La curiosità fa il resto».
I prossimi appuntamenti
In vista del 10 agosto, data tradizionalmente legata alle stelle cadenti di San Lorenzo, gli astrofili saranno impegnati in diverse serate dedicate all’osservazione del firmamento. Il 9 agosto saranno a Treiso (CN), il 10 a Isola Villa e Calamandrana, l’11 a Mongardino con l’associazione Crasl 19 AT. A settembre inizieranno i nuovi corsi di base per chi si vuole avvicinare all’astronomia, ma quest’anno saranno organizzati anche corsi di secondo livello per affrontare temi più complessi. «Stiamo inoltre valutando di organizzare conferenze pubbliche con divulgatori scientifici di alto profilo, – anticipa Cavalotto – ma i dettagli li daremo più avanti». Già disponibili on line, dalla pagina Facebook “Gruppo Astrofili Astigiani Beta Andromedae” e sul canale Youtube, le interessanti pillole astronomiche curate da Miroglio. Sono 53 brevi video divulgativi, della durata di un paio di minuti, incentrati sull’astronomia con un linguaggio semplice e fruibile anche da laici della materia. Per chi volesse approfondire l’attività del gruppo si rimanda al sito http://astrofiliasti.altervista.org/ o alla pagina Facebook.