Durante la discussione del rendiconto 2014 è stato affrontato, ancora una volta, il capitolo campi nomadi su cui i revisori dei conti dedicano alcune pagine della relazione. Nel documento
Durante la discussione del rendiconto 2014 è stato affrontato, ancora una volta, il capitolo campi nomadi su cui i revisori dei conti dedicano alcune pagine della relazione. Nel documento emergono numerose criticità sulla gestione delle aree destinate ad ospitare gli zingari (in particolare via Guerra, ma non solo), gestione intersettoriale definita, dallorgano di controllo, «assolutamente inefficiente, inefficace ed antieconomica nonché foriera di profili di illegalità e responsabilità/danno erariale. Tale perdurante situazione di non sostanziale applicazione di disposizioni genera responsabilità in capo ai soggetti inadempienti ma, soprattutto, incide sulle casse del Comune e, conseguentemente, della cittadinanza in termini patrimoniali e finanziari, diretti e indiretti, compresi oneri sociali, soprattutto in materia di gestione dei rifiuti (costi rimozione scarichi abusivi e bonifiche aree addebitati sui ruoli TARI, mancato riaddebito in capo ai nomadi di tassa rifiuti a tutto il 2014), compromettendo altresì la reale e legittima possibilità di riscossione, volontaria o coattiva che sia».
Sempre nella relazione dei revisori si fa presente che è stato deciso lo stralcio di residui attivi per oltre 100.000 euro, inerenti il consumo di acqua potabile antecedenti il 2014, perché di difficile esazione. Il fatto che i revisori sollevino dubbi sulla gestione dei campi nomadi non escludendo, anche se solo in forma teorica, la possibilità che possa configurarsi un danno erariale, è tra i motivi per cui il consigliere comunale della minoranza Anna Bosia (Uniti per Asti) ha deciso di uscire dallaula al momento della votazione del bilancio anziché votare contro come il resto dellopposizione.
Lassessore ai servizi sociali, Piero Vercelli, pur non intervenendo sul tema durante il Consiglio, precisa che la bollettazione della TARI e dellacqua potabile per i campi nomadi è stata disposta già per lanno 2015, come specificato dagli stessi revisori segnalando lavvio della mappatura dei soggetti appartenenti ai vari campi, propedeutica per lemissione delle bollette. In particolare ai nomadi verrà chiesto di pagare la TARI come utenza non domestica – campeggi, «in quanto rappresenta quella con maggiore analogia sotto il profilo della destinazione duso».
r.s.