Green Pass e mascherine. Sono le parole d’ordine dell’anno scolastico 2020/2021, il terzo caratterizzato dall’emergenza sanitaria, avviato ieri (lunedì).
Con orari diversi, sono infatti cominciate le lezioni per quasi tutti i 21.470 studenti astigiani, dalle elementari alle superiori. Nello specifico, parliamo di 8.068 alunni delle primarie, 5.727 delle medie e 7.683 delle superiori, cui si aggiungono 3.270 bambini della scuola dell’infanzia.
Il “quasi” dipende dal fatto che in alcuni istituti superiori la mattinata di ieri è stata riservata alle classi prime, cui si aggiungeranno tra oggi e domani i compagni più grandi.
La novità principale, dal punto di vista del contrasto ai contagi da Covid-19, è stata l’introduzione del Green Pass per il personale (dirigenti, docenti, collaboratori scolastici e impiegati tecnici/amministrativi), previsto dal decreto legge 111 del 6 agosto. Obbligo esteso, attraverso il decreto legge 122 del 10 settembre, a tutti coloro che fanno ingresso nella scuola (come fornitori, operai, genitori), ad eccezione degli studenti. Per loro rimangono valide le regole dell’anno scorso: distanziamento e utilizzo delle mascherine.
Superata la “prova Green Pass”
«Oggi (ieri per chi legge, ndr) – spiega Franco Calcagno, dirigente dell’istituto tecnico industriale Artom – abbiamo accolto le classi prime. E’ entrata in funzione la piattaforma ministeriale per il controllo dei Green Pass, cui hanno accesso solo i dirigenti scolastici, che non ha dato problemi. Tuttavia, siccome non potevano ancora essere caricati i dati di tutti i professori, perché alcuni supplenti hanno preso servizio negli ultimi giorni, abbiamo abbinato ancora per un giorno il controllo dei certificati tramite i collaboratori scolastici dotati della App di verifica C-19, che peraltro continueranno a controllare coloro che entreranno a scuola a vario titolo. In generale, comunque, non ci sono stati problemi. Si è verificato solo un caso in cui un Green Pass non risultava aggiornato, ma il problema è stato subito risolto grazie ad un tampone rapido. In altri casi, invece, l’errore è rientrato in pochi minuti, facendo altri tentativi. Insomma, chi non aveva il Green Pass era esente (pochi i casi), come certificato dal medico vaccinatore».
Nessun intoppo nemmeno all’istituto superiore Giobert. «Abbiamo cominciato stamattina (ieri per chi legge, ndr) – spiega la dirigente, Patrizia Ferrero – con tutte le classi, dato che è giusto che l’avvio delle lezioni riguardi gli studenti dalla prima alla quinta. La piattaforma ministeriale, molto utile, ha funzionato benissimo e il personale ha dimostrato grande senso di responsabilità. Ora dobbiamo solo attendere le modalità di attuazione di un altro obiettivo del Ministero: eliminare l’obbligo della mascherina per gli studenti nelle classi in cui tutti i ragazzi sono vaccinati. Spero avvenga al più presto».
Al Giobert, così come all’Artom, non ci sono stati casi di rinunce alla cattedra dovute all’obbligo del Green Pass. «Ho ricevuto varie rinunce da parte di supplenti della seconda fascia – sottolinea Ferrero – ma dovute principalmente ad un altro motivo. Il Ministero ha adottato quest’anno la linea di non “spezzare” le cattedre intere, per cui i componenti di quella graduatoria, quasi tutti liberi professionisti o persone che già lavorano, non hanno potuto accettare un impegno così gravoso. Avrebbero accettato, come in passato, un orario ridotto».
Nessuna rinuncia motivata dall’obbligo del Green Pass nemmeno all’istituto superiore Monti. «Non mi risulta – commenta il dirigente, Giorgio Marino – nessun membro del personale che abbia fatto il tampone per entrare, essendo sprovvisto di Green Pass».
La dotazione di insegnanti
Decisamente migliore, rispetto all’anno passato, anche la dotazione di insegnanti alle scuole. «Abbiamo coperto praticamente tutte le cattedre – continua Marino – grazie ai concorsi che sono stati espletati nei mesi scorsi per l’immissione in ruolo e alle procedure più veloci di nomina da parte dell’Ufficio scolastico. Al “Monti” rimangono solo più quattro incarichi di assegnare, che però verranno sbloccati oggi nel primo pomeriggio (ieri per chi legge, ndr)».
Il servizio mensa
Per quanto riguarda, invece, le scuole materne, elementari e medie, va ricordata un’altra novità che caratterizza l’anno scolastico da poco iniziato. Dal 20 settembre il servizio mensa sarà fornito dalla Vivenda SpA, azienda delle ristorazione collettiva e commerciale che fa parte della Cascina Cooperativa. Servirà i pasti in 38 scuole di Asti, sia nelle classi sia nei refettori (laddove sarà possibile ripristinarli nel rispetto delle normative anti Covid).