Immaginare una nuova rete socio-sanitaria territoriale, potenziando i servizi sanitari di prossimità in modo da rispondere meglio ai bisogni dei pazienti e tutelare le persone fragili. È l’obiettivo prioritario del “Protocollo per una migliore sanità astigiana” sottoscritto questa mattina da Asl di Asti e Cgil, Cisl e Uil territoriali.
Con questo documento viene così avviato un percorso condiviso per lo sviluppo della sanità e dei servizi territoriali, attraverso alcune linee di intervento che rafforzino e prevedano investimenti per migliorare la connessione fra ospedale, territorio, medici di medicina generale e pediatri:
– Utilizzo della telemedicina e della refertazione in remoto;
– Coinvolgimento e potenziamento degli infermieri di comunità;
– Verifica della possibilità di realizzare nuovi posti letto per pazienti non autosufficienti;
– Creazione di un nuovo nucleo hospice nella città di Asti;
– Conclusione, il prima possibile, della costruzione del nuovo ospedale della Valle Belbo e approfondimento sulle specialità e sui posti letto che dovranno essere presenti all’interno;
– Rafforzamento della prevenzione legata alla salute mentale (priorità emersa anche in conseguenza del Covid), attraverso attività di formazione per medici di medicina generale e pediatri.
“Una delle necessità principali di questo territorio è il potenziamento dei servizi di prossimità e a beneficio delle persone più fragili, così come più volte discusso con i sindaci – sottolinea il direttore generale Asl At, Flavio Boraso (nella foto) -. L’emergenza Covid ha rallentato questi progetti di sviluppo, ma ora confidiamo che, con il progredire della campagna di vaccinazione, la situazione vada verso un netto miglioramento e possano riprendere queste importanti attività di programmazione”.
“Siamo contenti per questo primo passo in direzione di una sanità a misura di cittadino, attraverso la valorizzazione del territorio e il suo potenziamento” dichiara Luca Quagliotti, segretario generale Cgil Asti.
“Esprimiamo soddisfazione per un protocollo che ci proietta verso una visione meno ospedale-centrica e più vicina ai territori e alla prossimità” aggiunge Stefano Calella, segretario generale aggiunto Cisl Alessandria – Asti.
“Questo protocollo ci permetterà di valorizzare l’importanza di un territorio che non si occuperà solo di cura ma anche di prevenzione, per una sanità che guarda sempre più al futuro” commenta Dino Penso, componente della segreteria Uil Asti – Cuneo.