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Contraccolpo della legge di stabilità" alt="Tagli al personale in ProvinciaContraccolpo della legge di stabilità" loading="lazy" />
Attualità

Tagli al personale in Provincia
Contraccolpo della legge di stabilità

Dopo aver dichiarato il pre dissesto, la Provincia potrebbe subire un nuovo contraccolpo. Secondo un emendamento presentato dal Governo alla Legge di Stabilità, a partire da gennaio del 2015, tutte

Dopo aver dichiarato il pre dissesto, la Provincia potrebbe subire un nuovo contraccolpo. Secondo un emendamento presentato dal Governo alla Legge di Stabilità, a partire da gennaio del 2015, tutte le Province italiane e le città metropolitane dovranno ridurre il numero dei dipendenti. In altre parole dovranno essere prepensionati i dipendenti che andrebbero naturalmente in pensione entro il 31 dicembre 2018. Una bella botta. I dipendenti della Provincia di Asti sono poco più di 300. Circa un centinaio di lavoratori potrebbero essere riassorbiti dalla Regione, visto che si trovano in Provincia solo a rappresentare palazzo Lascaris.

«E' un dramma già per il fatto stesso che la Provincia sia in pre dissesto -? ha detto Giovanni Prezioso, segretario della Cgil ?- e già con i tagli previsti il prossimo anno potrebbe dichiarare direttamente il dissesto». Più possibilista, invece, Sergio Didier, segretario della Cisl, il quale ha affermato che «la revisione della Provincia deve essere fatta garantendo il posto di lavoro agli attuali dipendenti, assicurando loro i diritti maturati negli anni di lavoro e il mantenimento della sede. Bisogna creare il minor disagio possibile al personale -? ha continuato Didier -? Ad interessarsi del delicato problema non sarà soltanto la Funzione Pubblica, ma l'intera Confederazione. Lavoreremo prima a livello nazionale, poi a livello regionale e infine a quello territoriale -? ha affermato Sergio Didier della Cisl -? Posso dire che in passato abbiamo seguito due casi analoghi, uno pubblico e uno privato. Quello pubblico era il Provveditorato. Quando è stato riformato i dipendenti pensavano di perdere il lavoro o di essere trasferiti chissà dove, poi nessuno lo ha perso e sono rimasti tutti al loro posto. Quello privato ?- ha concluso il segretario della Cisl – è la clinica di San Secondo. Quando dovette chiudere il personale venne riassorbito, nessuno perse il lavoro e rimasero tutti ad Asti, tranne coloro che andarono fuori città per loro scelta».

Un po' come dire ai dipendenti della Provincia di non preoccuparsi, che poi una soluzione la si troverà sempre. Magari cambierà il datore di lavoro, ma i posti e i diritti maturati rimarranno quelli.

Flavio Duretto

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