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Attualità

Taglio dei parlamentari: anche nell’Astigiano stravincono i Sì

Nei 118 Comuni dell’Astigiano (con 266 sezioni presenti) sono stati chiamati al voto 161.894 elettori, ma a votare si sono presentati in 77.944, il 48,15% degli aventi diritto

Referendum: i Sì sono stati 54.049 (69,98%) mentre i No 23.190 (30,02%).

Domenica e lunedì anche gli astigiani si sono pronunciati e hanno deciso che, in Italia, ci sono troppi parlamentari e tagliarne una parte è giusto e utile.

Così, al quesito referendario «approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie generale – n° 240 del 12 ottobre 2019?» oltre il 70% degli elettori astigiani ha detto Sì travolgendo la controparte del No, rimasta sotto il 30%, in una sfida davvero impari.

Nei 118 Comuni dell’Astigiano (con 266 sezioni presenti) sono stati chiamati al voto 161.894 elettori, ma a votare si sono presentati in 77.944, il 48,15% degli aventi diritto.

Nel solo Comune capoluogo sono stati 25.550 gli elettori che hanno ritirato la scheda verde del Referendum il quale non prevedeva alcun tipo di quorum per la sua validità.

Molto alta l’affluenza ai seggi nei Comuni di Azzano (64,06%), Bruno (60,80%), Cantarana (62,04%), Castellero (60,08%), Cerreto (64%), Cerro (60,94%), Chiusano (61,67%), Cisterna (61,32%), Maretto (61,17%), Monale (60,29%), Monastero Bormida (60%), Moncucco Torinese (73,26% dove si sono svolte anche le elezioni comunali), Olmo Gentile (63,33%), Pino (61,54%), Quaranti (63,70%), Roatto (64,46%), San Giorgio Scarampi (63,75%), Sessame (60,21%), Settime (80,33% dove si sono svolte le elezioni comunali) e Soglio (67,39%).

I Comuni dove si è registrata la minor affluenza di elettori sono stati Baldichieri (42,34%), Castel Rocchero (42,07%), Incisa Scapaccino (42,42%), Nizza (42,26%), Passerano Marmorito (42,70%) e Tonengo (39,30%). Ad Asti ha votato il 45,37% degli aventi diritto.

Il fatto che le ragioni del Sì si imponessero su quelle del No era abbastanza scontato e in pochi hanno davvero creduto che gli elettori si lasciassero sfuggire l’occasione di “bastonare” quella che, soprattutto negli ultimi anni, è stata additata più volte come la “Casta”. Ma le preferenze bulgare del Sì hanno davvero stupito: in provincia di Asti i Sì sono stati 54.049 (69,98%) mentre i No 23.190 (30,02%). Le schede bianche sono state 227, le nulle 478.

Ai seggi tutto è andato come da programma e non si sono segnalate né code, né assembramenti. Sabato mattina il Comune di Asti ha dovuto sostituire all’ultimo momento un presidente di seggio che lamentava un po’ di febbre; per le rigide misure anti Covid è stato deciso di lasciarlo a casa precettando una dipendente del Comune in sua vece.

In un seggio frazionale una coppia di anziani coniugi si è presentata con la tessera elettorale scaduta, ma quando il presidente l’ha invitata ad andare all’ufficio elettorale per chiedere il duplicato, i due hanno chiesto un “servizio di consegna a domicilio”, senza però ottenerlo.

Le operazioni di voto nei seggi ubicati nelle scuole di Asti sono state monitorate anche dai volontari della protezione civile che hanno lavorato nei tredici plessi scolastici dalle 7 alle 13 e dalle 14 alle 23 di domenica.

Tra gli elettori nessun problema nel sanificare le mani all’ingresso e nel mantenere indossata la mascherina per tutta la permanenza dentro i seggi potendola abbassare solo alcuni secondi durante l’identificazione formale.

Tutti i dati dai seggi sono consultabili sul sito della Prefettura di Asti.

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