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Presentazione progetti sicurezza idraulica Tanaro e Borbore
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Sicurezza fluviale

Tanaro e Borbore, presentato il maxi progetto per aumentare la sicurezza e alzare gli argini

Si rimuoveranno 11.500 metri cubi di materiale litoide per aumentare la capienza del Borbore e migliorare i muri di contenimento del Tanaro

I due maggiori corsi d’acqua di Asti non faranno più paura durante eventi meteorologici estremi tali da provocare, come già successo in passato, esondazioni nelle zone circostanti. Tutto questo grazie a un maxi intervento sui fiumi, autorizzato dall’Aipo e dall’Autorità di Bacino, che consentirà di dragare il Borbore dal ponte di corso Alba alla confluenza con il Tanaro, asportare materiale litoide dall’alveo, trasportarlo lungo il Tanaro per alzare gli argini nelle sponde potenzialmente più critiche in caso di eventi estremi e, allo stesso tempo, gli argini del fiume dalla zona di corso Savona fino a Isola d’Asti. Ma non solo. Il maxi progetto di messa in sicurezza della rete fluviale astigiana, prevede anche la costruzione, in una decina d’anni, di nuove vasche di laminazione, sulla sponda destra del Tanaro, predisposte a contenere le piene del fiume. Opere che si realizzeranno, scavando circa 12 milioni di metri cubi di terra, nelle zone di Govone, tra Antignano e Magliano Alfieri, nei pressi di Costigliole e a Isola d’Asti.

La presentazione del progetto

L’intero progetto, il cui bando per l’affidamento sarà pubblicato entro l’estate per avviare i lavori, si ipotizza, in autunno, verrà finanziato dalla Regione con 16 milioni di euro. A presentare i dettagli degli interventi, direttamente sul campo, a ridosso dell’argine del Borbore che lambisce strada Abazia Apostoli, sono stati l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Marco Gabusi, il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune Stefania Morra e il progettista, l’ingegnere Sergio Sordo.

«Presentiamo una serie di opere utili alla città. Spesso in Italia si racconta la storia che le opere vanno avanti a fatica, ed è anche vero, ma qui dopo l’alluvione si è intervenuti raddrizzando la confluenza del Borbore con il Tanaro che creava un ritorno d’acqua. Però on è mai troppo il lavoro che si fa per la pulizia – ha detto Gabusi – Il progetto principale parte dal rialzo degli argini di Tanaro, ma per farlo si utilizzerà la terra del Borbore, quella che vedete qui, sotto queste mura. Parliamo di 12.000 metri cubi di terra che serviranno a creare i nuovi argini». Il travaso del materiale farà sì che non gireranno troppi camion sulle strade cittadine e il letto del fiume si abbasserà con il vantaggio di incrementare l’officiosità idraulica.

«Da alluvionato del ‘94, per me la pulizia e la sicurezza di fiumi e rii è sempre stata fondamentale – ha ricordato Rasero – Abbiamo realizzato un importante intervento sul Tanaro negli scorsi anni, oltre a pulire vari rii, togliendo più di 60.000 metri cubi di materiale litoide, innalzando gli argini. Ora con questo intervento proseguiamo l’opera, alzando il muretto dell’argine e poi, venendo su, la pulizia del Borbore. Tutto questo ricavando il materiale per gli altri interventi».

Massima attenzione al sovralluvionamento

A spiegare come si opererà nei vari interventi è stato il progettista Sergio Sordo. «Nella sponda sinistra del Tanaro si rialza il muro esistente, anche la passeggiata con l’illuminazione e tutti i sottoservizi – ha detto l’ingegnere – Mentre, dall’altra parte, si fa un rialzo con l’arginatura in terra che arriva dal Borbore. Portiamo via circa 11.500 metri cubi, che sono 1.150 camion a quattro assi con il cassone. Questi metri cubi saranno asportati nei punti dove c’è maggiore sovralluvionamento. A monte del ponte di corso Savona si realizzerà un’altra arginatura in sponda destra, dove c’è la zona industriale». In un tratto il rialzamento medio, a valle del ponte di corso Savona, sarà di circa 80 cm, in un altro tratto, a monte del ponte, di circa 40 cm.
Rasero ha poi voluto mettere le mani avanti rispetto a potenziali critiche degli ambientalisti sugli interventi nel Borbore: «Fra le persone e una pianta scelgo le persone. C’è qualche uccello, qualche roba strana sopra queste piante?». In tal senso le rassicurazioni sono arrivate dall’assessore Gabusi: «Le piante possono essere rimosse dove toglieremo la terra».

Le casse di espansione

Per quanto riguarda la realizzazione delle nuove casse di espansione, l’assessore Gabusi ha poi spiegato che sbloccando la possibilità di cavare, tra Govone e Rocchetta, saranno realizzate le nuove opere. «I cavatori porteranno via materiale che servirà a loro, ma lo faranno in maniera coordinata e quindi migliorando l’officiosità idraulica tale che sulla piena duecentennale recuperiamo 40 centimetri sul livello di piena in città». Un intervento, quello dei cavatori, totalmente gratuito, ma per completare il quale bisognerà operare anche in fascia A con finanziamenti da 15 milioni di euro da parte della Regione.

[foto Ago]

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