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Attualità

Tangenziale Sud Ovest: «Prima del sì
vogliamo vedere il progetto»

Lo sblocco dell’iter amministrativo della tangenziale sud/ovest, confermato qualche giorno fa dal Ministero delle Infrastrutture con l’invito alla società “Asti-Cuneo” di predisporre lo

Lo sblocco dell’iter amministrativo della tangenziale sud/ovest, confermato qualche giorno fa dal Ministero delle Infrastrutture con l’invito alla società “Asti-Cuneo” di predisporre lo studio di fattibilità dell’opera entro 60 giorni, potrebbe rimettere in allerta il Comitato No TSO. Quest’ultimo si era battuto a lungo per contrastare il primo progetto di tangenziale, quello a due corsie per senso di marcia, un viadotto sul Tanaro e doppia galleria sotto la collina di Valle San Pietro. Quel progetto venne bocciato dal Ministero dei Beni Culturali (ottobre 2011) e ritirato durante l’iter di valutazione di impatto ambientale (febbraio 2013). Ora che la TSO è tornata d’attualità col tracciato lungo Borbore, sebbene in fase embrionale, è uno degli storici attivisti e già membro del Comitato, Mario Malandrone, a precisare che aver combattuto contro l’ecomostro della vecchia TSO «non significa automaticamente essere d’accordo con il progetto del nuovo tracciato. Vorremmo essere coinvolti nel progetto, vedere le carte e poter valutare di che stiamo parlando perché, ad oggi, non abbiamo ancora avuto modo di aprire una discussione in merito».

Nessun pregiudizio sul progetto lungo Borbore, spiega Malandrone, ma tante domande che attendono risposte. «Apprendiamo dai giornali che due esperti di viabilità, ponti e gallerie (Angela Motta e Fabrizio Brignolo ndr) si sono recati a Roma ad avallare il nuovo progetto con il Ministro Delrio, noto esperto di flussi di traffico e territorio astigiano – precisa provocatoriamente Malandrone – La nebbia però avvolge il progetto. Ne esiste uno? La società “Asti-Cuneo” ha già elaborato almeno il tracciato? Se sì, con quali strumenti ha interloquito con il Comune? Il Consiglio comunale è stato almeno coinvolto? C’è un comitato di cittadini attivo da anni e oggi ho chiesto agli attuali portavoce se erano stati informati dall’amministrazione sull’ipotesi di progetto: ho scoperto che così non è stato. Il Comitato all’epoca dell’ecomostro TSO ha sempre avuto una forte critica su uno strumento di confronto che era l’osservatorio sulla TSO – conclude Malandrone – La posizione di molti di noi era: esigiamo trasparenza sul progetto, poi condurremo le nostre battaglie e esprimeremo i nostri pareri sullo stesso».

Malandrone chiede quindi al consigliere comunale di maggioranza, Giorgio Caracciolo (ex presidente del Comitato contro la TSO) di fare da tramite tra i cittadini e l’amministrazione «agevolando la condivisione del progetto lungo Borbore» per impedire che venga calato sulle teste degli astigiani senza alcun tipo di confronto. Da parte sua il sindaco Brignolo spera che gli astigiani rimangano uniti davanti all’opportunità di vedere realizzata l’opera: «Vi sono molti territori che non aspettano altro che il progetto si areni nuovamente per destinare le risorse altrove e lasciare Asti a bocca asciutta» ha commentato nei giorni scorsi il primo cittadino rilanciando il progetto della piccola TSO. La prossima mossa spetterà comunque alla società “Asti-Cuneo” presentando il nuovo studio di fattibilità.

Riccardo Santagati

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