Secondo un’indagine realizzata nel 2024 dal Servizio Stato Sociale, Politiche Fiscali e Previdenziali, Immigrazione delle Uil, diretto dal segretario confederale Santo Biondo, Asti figura tra le dieci città italiane con i costi più alti per la Tari, la tassa sui rifiuti.
Nel 2024, «Asti si posiziona al decimo posto tra le città con i costi Tari più elevati in Italia, con una media di 480,55 euro a nucleo familiare» (il campione di riferimento è relativo a un nucleo di quattro persone, con un’abitazione di 80 mq e reddito Isee di 25.000 euro). Questo dato evidenzia un aumento rispetto al 2023, quando la Tari media era di 467,50 euro, rappresentando un incremento del 2,79%. Peggio di Asti fanno solo Pisa (la più cara con 595,85 euro), Brindisi, Trapani, Genova, Pistoia, Napoli, Reggio Calabria, Barletta e Siracusa.
Comparando Asti con altre città capoluogo piemontesi, emergono differenze significative. Ad Alessandria la Tari è di 406,45 euro nel 2024, con un aumento del 2,12% rispetto al 2023 (398,01 euro); a Biella è di 250,25 euro nel 2024, con un aumento del 4,76% rispetto al 2023 (238,88 euro); a Torino è di 357,24 euro nel 2024, con un aumento del 6,67% rispetto al 2023 (334,91 euro); a Novara è di 189,00 euro nel 2024, con un aumento del 3,21% rispetto al 2023 (183,12 euro) mentre a Vercelli è di 204,96 euro nel 2024, con un aumento del 3,83% rispetto al 2023 (197,40 euro).
Anche confrontando i costi medi della Tari con gli altri capoluoghi di provincia del Nord Ovest d’Italia, Asti resta una delle città più care superata solo da Savona (416,09 euro) e Genova (507,77 euro). Sempre nel Nord Ovest è La Spezia la città capoluogo di provincia con la Tari più bassa (170,34 euro).