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Il caso

Tari, impennata sulle bollette fino al 25% in più con la cancellazione degli sconti per chi esponeva i cassonetti

I consiglieri del Pd denunciano “la beffa” nei quartieri dov’è stata attivata la raccolta verticale 2.0 – «Avevamo chiesto di proporre uno sconto più basso, ma non siamo stati ascoltati»

C’era una volta lo sconto sulla tassa rifiuti per coloro che esponevano in autonomia i cassonetti fronte strada, per poi riporli nelle relative pertinenze dopo il passaggio degli operatori dell’Asp. Ma l’introduzione, ad oggi solo in alcune zone di Asti, del sistema di raccolta verticale dei rifiuti, con i cassonetti 2.0 ad apertura elettronica, ha di fatto eliminato la necessità per molti cittadini di esporre i bidoni eliminando allo stesso tempo la scontistica del 25% della quota variabile in bolletta. Poco importa se non è cambiato nulla per la raccolta dell’umido, l’unica ancora stoccata alla vecchia maniera. Così, per queste persone, la Tari non solo è aumentata tra il 4 e il 7%, a causa degli incrementi generalizzati, ma si è impennata fino al 25% in più proprio a causa della cancellazione degli sconti non più previsti.

A denunciare quella che viene definita una beffa sono i consiglieri comunali di minoranza del Partito Democratico. «Alle famiglie astigiane viene imposto un aumento medio del 7% della tassa rispetto all’anno scorso, facendo della Tari astigiana una delle più care d’Italia – osservano Michele Miravalle, Maria Ferlisi, Luciano Sutera e Roberto Vercelli – Per placare le proteste dei cittadini, nei giorni scorsi la Giunta comunale e il presidente di Asp Fabrizio Imerito hanno promesso che dal 2026 (cioè tra due anni) gli astigiani vedranno i benefici grazie alla ‘raccolta verticale’ che ha sostituito il ‘porta a porta’ in alcune zone della città. Ma è davvero così? Come Pd abbiamo svolto alcuni approfondimenti e abbiamo scoperto che oltre al danno generalizzato dell’aumento della tariffa, arriverà la beffa che riguarderà tutti gli abitanti che vivono dove è in fase di sperimentazione la “raccolta verticale”.
In quelle zone infatti, in particolare nella zona sud della città, gli aumenti hanno raggiunto il 25%, triplicati rispetto al resto della città. Questo perché, con la raccolta verticale, i cittadini non usufruiscono più dello sconto del 25% di quota variabile della tariffa Tari per l’esposizione dei contenitori sul fronte strada comunale e riposizionamento all’interno dell’area privata dopo la raccolta».

Per questioni di equità, analogo aumento toccherà a tutti i cittadini degli altri quartieri quando i cassonetti 2.0 saranno estesi e l’esposizione non sarà più necessaria. «Gli addetti della cooperativa di servizi che per conto di Asp entravano nei cortili condominiali e esponevano i bidoni in strada, in attesa del servizio “porta a porta” non servono più e ai condomini viene richiesta la tariffa intera – rimarcano i consiglieri del Pd – Lo sconto è stato cancellato del tutto, senza neanche riconoscere che ai cittadini viene ancora chiesto di esporre in strada il sacchetto dei rifiuti organici. In Consiglio comunale avevamo proposto di riconoscere almeno uno sconto più basso, senza eliminarlo del tutto, ma non siamo stati ascoltati. Insomma il modo con cui Asp e Comune “incentivano” i cittadini a fare meglio la raccolta differenziata sembra essere quello di aumentare le tariffe».

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