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Attualità

Tecnologia e start-up spiegate
agli studenti da Astinnova

Astinnova, l'associazione che ha aggregato persone, lavoro e passione per la cultura digitale e l'innovazione ad Asti, ha deciso di realizzare in questi giorni una serie di incontri con gli

Astinnova, l'associazione che ha aggregato persone, lavoro e passione per la cultura digitale e l'innovazione ad Asti, ha deciso di realizzare in questi giorni una serie di incontri con gli studenti delle scuole cittadine per avvicinare i ragazzi al mondo delle professioni del futuro e delle nuove tecnologie spiegando loro che cos'è una start up, come nasce e come funzione. «Vogliamo trasmettere ai ragazzi l'idea che con impegno, intraprendenza e passione anche oggi "si può fare"» spiega Silvio Porcellana, uno dei relatori nonché socio fondatori di Astinnova e imprenditore su Internet da quasi 20 anni. Le prime lezioni, organizzate grazie alla collaborazione con il Polo Universitario, hanno coinvolto classi dell'Istituto "Quintino Sella" e del Liceo Classico. Altri appuntamenti sono in programma al Liceo Classico il 24 febbraio, in occasione della cogestione, e il 25 per gli studenti del Liceo Artistico.

«I ragazzi hanno trovato stimolante e coinvolgente che la loro "passione" per le nuove forme di tecnologia possa concretizzarsi in reali opportunità di lavoro e di realizzazione personale e colpiti dalla scoperta che "fare impresa" non richiede necessariamente grandi capitali o competenze particolari, ma piuttosto flessibilità mentale, capacità di mettersi in gioco, creatività, disponibilità al confronto e alla collaborazione con gli altri» ha commentato la professoressa Franca Conti del Quintino Sella. «Abbiamo sentito parlare di Bitcoin, FabLab, start up, incubatori e molto altro, con chiarezza, semplicità e competenza – le fa eco la collega Maria Besso del Liceo Classico – ci è piaciuto e ce lo siamo accaparrato per la cogestione, convinti che sia assolutamente utile e interessante per i nostri ragazzi scoprire quali e quante opportunità di lavoro nascano dall'applicazione delle moderne tecnologie».

m.b.

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