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Attualità

Teleriscaldamento, centrale al Massaia?
Bosia: «Scelta inconcepibile»

I lavori per costruire la rete del teleriscaldamento non sono ancora iniziati ma il progetto fa discutere e non solo perché alcuni consiglieri di minoranza si sono lamentati che la pratica definitiva

I lavori per costruire la rete del teleriscaldamento non sono ancora iniziati ma il progetto fa discutere e non solo perché alcuni consiglieri di minoranza si sono lamentati che la pratica definitiva sia stata adottata dalla Giunta (assenti 4 assessori su 8) senza una discussione in aula. Ancora una volta è Anna Bosia (Uniti per Asti) a sollevare perplessità dopo aver letto la delibera di Giunta 518 del 19 novembre (con la quale viene formalizzata la volontà, da parte dell’amministrazione comunale, di avviare la costruzione della rete) e l’allegata bozza del “Progetto di teleriscaldamento del Comune di Asti” datata 26/09/2014.

«Quello che ci ha lasciato stupefatti è stato constatare che l’ubicazione della centrale è prevista nell’area dell’ospedale Massaia – commenta il consigliere Bosia – Scelta a nostro avviso inconcepibile, anche se si adottassero tutte le più avanzate tecnologie e i migliori sistemi di controllo delle emissioni acustiche e di inquinanti atmosferici. L’area dell’ospedale e le sue vicinanze devono essere considerati luoghi da proteggere per garantire le migliori condizioni ambientali a contorno. Collocare lì una centrale di teleriscaldamento ci pare assolutamente inopportuno». Bosia riporta a tal proposito uno stralcio della delibera di Giunta che si apre con una lunga relazione del sindaco sui pro e contro del servizio. “Il rischio che si correrebbe con la centrale di teleriscaldamento sarebbe quello di inquinare di più ma in maniera concentrata”, si legge nel documento approvato dalla Giunta, «il che tuttavia – commenta Bosia citando la frase – sarebbe ancora ammissibile con una centrale posizionata in una zona industriale o già compromessa».

Invece, a pagina 8 della bozza del progetto tecnico, l’ubicazione della centrale è all’interno del sito ospedaliero, in un’area prospiciente a via Fregoli. Ed è sempre la delibera approvata in Giunta a riportare ulteriori osservazioni sul teleriscaldamento che il consigliere Bosia così sintetizza: «Lunghi tempi di recupero dell’ingente investimento, i costi dell’energia venduta che possono essere più elevati rispetto ad altre fonti, sottoscrizione di contratti vincolanti con gestori in regime di monopolio e con tariffe non regolamentate con conseguente sconvenienza economica per l’utilizzatore, dispersione termica nei circuiti di distribuzione». Il consigliere annuncia quindi l’imminente presentazione di un’interpellanza al sindaco per chiarire questi e altri dubbi. «Non abbiamo fatto alcun accordo né c’è stata alcuna trattativa con l’Asl per mettere lì la centrale anche se, siccome l’ospedale fagocita tantissima energia, penso ci sia la necessità di collocarla il più possibile vicino ad esso» replica il sindaco Brignolo.

Non è mistero che, secondo le aspettative dei proponenti, il Cardinal Massaia dovrebbe diventare il principale utente del servizio ma, sullo stralcio della delibera riportato dal consigliere a proposito dell’inquinamento, Brignolo spiega: «La centrale in questione sarebbe molto più piccola di quella esistente alla Crocetta di Torino e funzionerebbe a metano; quindi la nostra intenzione è inquinare di meno, non di più. Se nella delibera è scritto diversamente dev’essere semplicemente un errore». E’ vero che la stessa delibera, tra i benefici del teleriscaldamento, indica «la riduzione delle emissioni inquinanti poiché un unico e perciò più facilmente controllabile impianto centralizzato, dotato di avanzati sistemi di abbattimento dei fumi, prende il posto di molte singole caldaie anche inefficienti» ma, qualche riga dopo, compare la frase citata dalla Bosia sull’inquinamento concentrato. Insomma, ancora una volta si annuncia una battaglia politica tra Bosia e Brignolo da combattersi durante l’atteso Consiglio nel quale si discuterà più approfonditamente del progetto approvato.

Riccardo Santagati

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