Cerca
Close this search box.
Teleriscaldamento, il fronte del nospiega perchè non piace il progetto
Attualità

Teleriscaldamento, il fronte del no
spiega perchè non piace il progetto

E' l'opinione pubblica la leva sulla quale si sta spingendo nella battaglia astigiana del teleriscaldamento. Favorevoli contro ostili, maggioranza contro opposizione, i principali attori di

E' l'opinione pubblica la leva sulla quale si sta spingendo nella battaglia astigiana del teleriscaldamento. Favorevoli contro ostili, maggioranza contro opposizione, i principali attori di questo braccio di ferro amministrativo hanno deciso di portare la questione tra i cittadini – naturalmente da un punto di vista differente – a colpi di assemblee pubbliche e dibattiti sul tema. Lunedì sera, alla Torretta, i consiglieri di minoranza Anna Bosia (Uniti per Asti), Massimo Scognamiglio (Federazione della Sinistra) e Davide Giargia (Movimento 5 Stelle) hanno incontrato decine di persone per spiegare quelle che ritengono essere le criticità del progetto di creare il teleriscaldamento con una centrale a ridosso del Cardinal Massaia.

«La sala è stata gremita più del previsto – spiegano gli organizzatori – Non era stato così alla serata voluta da Comune e ASP (vedi articolo in pagina): questo significa che i cittadini, opportunamente coinvolti, sanno esprimere una grande volontà di partecipazione che le Istituzioni non hanno voluto assecondare». All'incontro hanno parlato i cittadini, il presidente dell'Asp, ma anche l'ing. Paolo Tkalez «che ha dato una lettura critica di queste decisioni assunte da pochi, nella pretesa che siano le uniche possibili, e soprattutto senza alcuna partecipazione popolare».
Tanti i dubbi sorti e sviscerati durante la serata. Domande che Anna Bosia, Massimo Scognamiglio, Davide Giargia e il collega Gabriele Zangirolami hanno più volte posto in Consiglio comunale quando si è presentata l'occasione di discutere del teleriscaldamento.

«Com'è possibile che il progetto sia già stato approvato dal Comune con la centrale a ridosso dell'ospedale e che Asp stia predisponendo la Valutazione di impatto ambientale senza un accordo con l'Asl? – hanno detto i consiglieri – Perché nella presentazione fatta dall'amministrazione Brignolo non si è più parlato di tariffe da applicare agli utenti e, meno che mai, all'ospedale? Come farà l'ospedale ad allacciarsi per 30 anni ad un fornitore di energia senza ricorrere a gare d'appalto pubbliche? Come si potrà derogare a tutte le norme, tra cui quella sul rumore, per realizzare una centrale industriale in un'area ospedaliera che richiede invece la massima protezione?»
La collocazione della centrale all'interno dell'area ospedaliera è stata più volte contestata, invitando l'amministrazione a valutare la sua costruzione nella zona industriale.

«In tutte le altre città del Piemonte, dove si è fatto il teleriscaldamento, non si è mai collocata una centrale a ridosso dell'ospedale – hanno precisato i consiglieri – Perchè proprio ad Asti?». Anche per queste ragioni i consiglieri di minoranza hanno invitato i cittadini a mantenere alta l'attenzione sul caso, «partecipando direttamente, o tramite un comitato, a tutte le fasi amministrative e tecniche per l'approvazione del progetto come le commissioni consiliari, conferenze dei servizi, convegni, etc. Sarà anche avviata una raccolta firme per chiedere al Comune di indire un referendum consultivo e un'altra indirizzata all'Asl e all'assessore regionale Saitta, «affinchè neghi l'assenso a realizzare la centrale nel cortile del Massaia».

Infine anche un suggerimento che i consiglieri hanno rivolto all'Asp: «proponga all'Asl un progetto di efficientamento energetico dell'ospedale intervenendo sulle coibentazioni, sugli impianti e soprattutto sulle energie rinnovabili, come fanno tutti gli ospedali europei ed applicando le norme del Codice dei Contratti Pubblici: si potranno così ridurre in modo permanente l'inquinamento ed i consumi».

Riccardo Santagati

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale