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Teleriscaldamento, una partita ancora aperta
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Teleriscaldamento, una partita ancora aperta

Per la Conferenza dei Servizi, riunitasi in Provincia venerdì mattina, il progetto per la costruzione e l’esercizio di un impianto di cogenerazione e del teleriscaldamento, con centrale al Cardinal Massaia, non può essere autorizzato

Per la Conferenza dei Servizi, riunitasi in Provincia venerdì mattina, il progetto per la costruzione e l’esercizio di un impianto di cogenerazione e del teleriscaldamento, con centrale al Cardinal Massaia, non può essere autorizzato. Almeno allo stato dei fatti e delle carte prodotte da AEC, Asti Energia e Calore. Da notare che il no della Conferenza dei Servizi è stato accolto con esultanza da parte delle associazioni e dei movimenti contrari al teleriscaldamento, ma anche con «piena soddisfazione» dalla stessa AEC, a dimostrazione che la partita sia ancora aperta, ben al di là dei dieci giorni di tempo concessi ad AEC per formulare eventuali controdeduzioni, anche corredate da ulteriori documenti, ma senza integrazioni o modifiche al progetto presentato.

I motivi della bocciatura
Sebbene la partita tra favorevoli e contrari sia stata giocata molto sull’aspetto ambientale del progetto e la sua compatibilità rispetto al sito identificato per la centrale, un terreno dell’Asl a ridosso dell’ospedale, la Conferenza dei Servizi ha motivato la bocciatura per quattro elementi ostativi: AEC non ha “i titoli di disponibilità delle aree idonei alla costruzione dell’impianto e delle opere connesse”, mancano “soluzioni tecniche per la connessione relative alla rete elettrica e del gas”, non ha prodotto, perché ad oggi inesistente, “la deliberazione del Consiglio comunale finalizzata a rendere il progetto conforme dal punto di vista urbanistico e a manifestare quindi la definitiva volontà dell’Ente completa e vincolante anche sotto il profilo della competenza urbanistica” (aspetto necessario anche per le prescrizioni sulla compatibilità acustica della centrale rispetto al sito dell’ospedale, classificato in categoria 1) e, per ultimo, AEC non ha prodotto la documentazione richiesta dall’ARPA “ai fini del rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale”.

Per AEC l’impianto si farà
«La Conferenza dei Servizi ha riconosciuto la piena compatibilità ambientale ed energetica del progetto di teleriscaldamento, evidenziando l’assenza di dissensi nelle materie sensibili previste dalla Legge 241/90 quali afferenti alla compatibilità ambientale, alla tutela della salute e della pubblica incolumità» commentano i proponenti evidenziando come il nuovo impianto «sarà realizzato con le più avanzate tecnologie disponibili sul mercato oltre che con un elevato contenuto innovativo capace di abbattere di oltre 80% le emissioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio rispetto alla situazione attuale». Sulle autorizzazioni mancanti, AEC precisa: «L’azienda si attiverà da subito, in raccordo con gli Enti cointeressati dai relativi iter, al fine di produrre alla Provincia quanto richiesto».
«Si apre ora una pagina nuova in grado di apportare non solo benefici ambientali, ma anche opportunità di sviluppo e occupazionali per il territorio – commenta l’amministratore delegato di AEC Massimo Cimino – L’esito della Conferenza dei Servizi conferma per l’ennesima volta l’elevata qualità ambientale del nostro progetto. Raggiunto questo fondamentale risultato sarà ora possibile portare a compimento il dialogo già avviato da tempo con l’Asl di Asti per la disponibilità della aree su cui realizzare l’impianto di trigenerazione».

Il commento di Brignolo
Dieci giorni per presentare la documentazione richiesta, ma è fuori discussione che il Consiglio comunale venga convocato d’urgenza per approvare la variante al Piano regolatore richiesta dalla Conferenza dei Servizi. Anche le tempistiche regionali per concedere la disponibilità dell’area sembrano essere del tutto incompatibili con la scadenza data dalla Provincia. Nonostante ciò, come direbbe Sherlock Holmes, la partita è aperta. «In Conferenza dei Servizi non è emerso alcun elemento ostativo dal punto di vista ambientale e gli stessi tecnici hanno detto che il progetto è valido – commenta il sindaco Brignolo – Il Consiglio comunale si era già espresso in merito, l’amministrazione ha già manifestato la propria volontà, ma non a fini urbanistici. Ciò significa che la variante sarà portata in commissione, poi in Consiglio per essere votata. Quando? Non certo entro dieci giorni perché non ci sarebbe il tempo di farlo. Adesso si apre un mondo e credo che si faccia una cosa buona». Il sindaco spiega che volutamente non è stata approvata una variante in corso d’opera, né la Regione ha concesso la disponibilità del terreno al Cardinal Massaia, «perché abbiamo aspettato che la Conferenza dei Servizi facesse il suo corso, dando il parere sulla compatibilità ambientale del progetto. Ora torneremo dall’assessore regionale Saitta con un responso nel quale è scritto che, dal punto di vista ambientale, la centrale non nuoce all’ospedale».
Quindi il teleriscaldamento, secondo Brignolo, si farà, ad eccezione che il Consiglio comunale, sovrano in materia, non decida di bocciarlo, ma questo potrebbe succedere solo nel caso in cui minoranza e alcuni esponenti di maggioranza, già in passato non sempre compatta nel votare pratiche anche importanti, decidessero di unirsi per votare contro la variante.

Riccardo Santagati

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