Da qualche parte bisogna pure cominciare, ma quando ad Asti si parla di garantire un maggiore decoro urbano, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Mentre si attende che la task force messa in campo dall’assessore al Decoro Marco Galvagno inizi a dare i suoi frutti, non soltanto per quanto riguarda il nuovo arredo in fase di installazione nel centro storico, ma anche per quanto concerne interventi di pulizia straordinari, le criticità per la scarsa manutenzione dei beni comuni sono un tema molto discusso.
Infatti non si fermano le segnalazioni dei cittadini su precisi “punti” dove il Comune potrebbe iniziare a fare qualcosa per ripristinare il decoro mancante, magari eliminando i graffiti che deturpano molte strade del centro.
In particolare, c’è un muro che sembra essere molto appetibile per i soliti writer più o meno ignoti. È quello del Teatro Alfieri, che si affaccia su piazza Italia, uno dei luoghi di passaggio più frequentati dai turisti e di maggior ritrovo per la movida serale. Muro che, come ricorda un nostro lettore, molto attento alla questione, «rappresenta benissimo il degrado culturale di chi imbratta i beni pubblici con scritte idiote, ma dimostra anche quanto sia utopica l’idea dell’amministrazione di voler garantire più decoro in città quando il Comune ha difficoltà a tenere pulita “casa propria”, in questo caso il teatro cittadino, dai graffiti».
Sul muro del Teatro Alfieri spicca una vistosa “dichiarazione d’amore”, se vogliamo chiamarla così, che tale M (immaginiamo non essere il direttore del Secret Intelligence Service della serie di James Bond) ha fatto ad A: “Ti amo stronzo”. Poi si leggono scritte più o meno sparse ovunque, ma ci sono anche due telecamere di sorveglianza a pochi decine di metri dal luogo del “misfatto”. Funzionano? Sono spente? Sono servite a identificare gli autori del graffito? Sono davvero un deterrente per impedire ad altri writer di usare il muro dell’Alfieri come personale “tavola della creatività”? Non lo sappiamo.
Vero è che, almeno sui principali palazzi di proprietà del Comune, un po’ più di attenzione verso questi fenomeni non sarebbe troppo. Allestire una task force dedicata al decoro può essere utile, ma la stessa ingenera anche un’aspettativa tra i cittadini che non dev’essere tradita.