Rimandati. O, come si usa oggi, "con qualche debito formativo da riempire". Nel cassonetto dell'immondizia i canellesi non brillano per accuratezza: quando si tratta di smaltire il
Rimandati. O, come si usa oggi, "con qualche debito formativo da riempire". Nel cassonetto dell'immondizia i canellesi non brillano per accuratezza: quando si tratta di smaltire il rifiuto generato tra le mura di casa non si va troppo per il sottile. Così organico, plastica e carta vanno a finire, indiscriminatamente, con il residuo aumentando la quantità da smaltire in discarica. Facendo lievitare, in ultima analisi, i costi. Non è una bocciatura secca quella che emerge dall'indagine condotta dalla Cooperativa Erica di Alba sulla qualità della differenziata dei canellesi. Ma una bella tirata d'orecchi, questo sì. Risultati presentati in una serata dove il pubblico non ha brillato per quantità nonostante in gioco ci fossero temi ecologici che, c'è da star certi, entreranno nella prossima campagna elettorale e soprattutto nel portafogli di ogni famiglia.
Campagna avviata dal Comune che, come ha spiegato l'assessore Paolo Gandolfo, «ci servirà a capire come e dove intervenire per raggiungere la soglia del 65%, soglia minima prevista per legge, e schiodarci dal 62% che il nostro Comune fa registrare oramai da un paio d'anni». Ad illustrare il lavoro fatto Alessandro Cane, tecnico della cooperativa albese, che ha letteralmente "messo le mani" nei cassonetti dell'indifferenziato, quella frazione dove va a finire tutto ciò che non è riciclabile. Otto i condomini individuati, preavvisati da una lettera, dove sono stati verificati dieci sacchi di rsu alla presenza di condomini interessati e, spesso, critici con i coinquilini. «Il contenuto dei sacchi è stato steso su un telo e separati i materiali riciclabili, con risultati spesso sorprendenti» ha spiegato Cane.
In totale, fatto cento quanto inserito nel cassonetto, solo il 37 per cento è rifiuto correttamente smaltito (e ci sarebbe pure da discutere su questa percentuale): il resto è un mix tra organico (45%), plastica (10%) e carta (8%). Che la cultura del riciclo non sia patrimonio diffuso lo rileva l'analisi fatta su ognuno degli otto stabili presi a campione. In due condomini, ad esempio, la quantità dell'indifferenziato ha raggiunto appena il 16%. «Se tutti, a Canelli, differenziassero in questo modo il Comune spenderebbe 250 mila euro in più l'anno per il conferimento in discarica». Ci sono anche comportamenti più virtuosi, senza peraltro raggiungere il minimo sindacale: se i canellesi adottassero le modalità utilizzate in due caseggiati, ad esempio, la maggior spesa per la collettività sarebbe di 60 mila euro l'anno.
Tirando le somme, «non raggiungiamo il 65% perché la quantità di indifferenziato è ancora alta. Qui dobbiamo intervenire» ha chiosato Gandolfo. Annunciando una nuova campagna di sensibilizzazione, la quattordicesima, la sostituzione di tutte le campane del vetro con cassoni di colore blu, nuovi contenitori per la carta da distribuire alle famiglie in sostituzione delle scatole attuali e un app per telefonini e smartphone con il calendario di raccolta personalizzato per via.