Il Rettore Massimiliano Stella, nel dopo corsa, ha sottolineato con orgoglio il lavoro ed i sacrifici compiuti da tutti i componenti del Comitato gialloblu.
«E’ una soddisfazione immensa, un’emozione incredibile. Negli ultimi anni tutto il nostro gruppo ha lavorato in maniera eccelsa. Oggi Tittia aveva gli occhi della tigre. Questo successo era nell’aria. Negli anni passati già tante volte lo avevamo sfiorato e sono certo che se non fosse arrivato quest’anno lo avremmo portato a casa nel 2026. Tanti sforzi meritavano di essere premiati. Siamo un gruppo meraviglioso e tutti i ragazzi che ne fanno parte meritavano questa gioia. Alcuni di loro, sulla trentina, non avevano mai festeggiato la conquista del Drappo e questo a mio modo di vedere era un tabù da sfatare.»
E’ stato il Palio della commozione, poichè tantissimi, giovani e meno giovani, hanno versato lacrime quando il Rettore Stella ha esibito con soddisfazione il Drappo dipinto da Marisa Garramone.
La giornata paliesca per il Borgo Don Bosco è stata un crescendo di emozioni, vissute consapevolmente nella certezza di aver messo nel mirino il desiderio più grande. Ed i primi segnali che tutto stesse girando nel modo giusto sono arrivati nella batteria, quando Giovanni Atzeni ha subito lasciato intendere quali fossero i suoi proponimenti.
La prima corsa della giornata per i gialloblu è stata di mero controllo, poiché una volta trovata la posizione di immediato rincalzo alla testa il fantino sardo-tedesco si è limitato a guardarsi le spalle risparmiando al massimo il suo Anacleto. La finale è stata una sorta di passerella per l’accoppiata gialloblu. Partito davanti non ha mai avuto bisogno di spronare il suo cavallo e di usare il nerbo, in quanto i rivali erano assai lontani.
Don Bosco ha così centrato il proprio quinto successo nella storia della manifestazione. I primi tre giunsero in abbinata con Viatosto: 1967, fantino Pietro Altieri su Gavin; 1971, Nino Manca su Via Veneto e quindi il 1980 con il compianto Mariano Zedda, detto Pepe, su Skat. Due le vittorie conquistate con la sola denominazione Don Bosco. Nel 1996, fantino Maurizio Farnetani, detto Bucefalo, su Blue Baker, e nel 2025, un paio di giorni addietro, con Giovanni Atzeni, detto Tittia, sul mezzosangue Anacleto. Per il fantino si è trattato della quarta vittoria al Palio di Asti. Le precedenti nel 2003 per Santa Caterina, nel 2007 per San Secondo e nel 2016 per Nizza Monferrato. Atzeni ha vinto pure 11 volte il Palio di Siena. L’ultimo suo successo sotto la Torre del Mangia risale al luglio di quest’anno per la Contrada dell’Oca sul mezzosangue Diodoro.
Un’annata positiva per Tittia, coronata al congedo dalla vittoria ottenuta in Piazza Alfieri nel nostro Palio. In una riuscitissima edizione della manifestazione celebriamo un fantino che con il passare degli anni è diventato una figura di riferimento assoluto per la nostra corsa e per l’intero panorama paliesco. Il bravo a Tittia va esteso ad un Comitato che un passo dopo l’altro ha costruito qualcosa di grande regalandosi un sogno atteso 29 anni.