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Torre radio di Valle San Pietro: nasce il Comitato e fa un esposto al Comune

Chiedendo la sospensione dei lavori in via cautelativa

Era nell’aria, ma da lunedì è ufficiale: sulla torre-radio di Valle San Pietro pende un esposto al Comune di Asti presentato dagli avvocati Pasta e Sellitti su incarico del neonato Comitato Vallarone-Valle San Pietro presieduto da Gianluigi Fiore.
Quello che si chiede è l’annullamento in regime di autotutela dell’autorizzazione alla costruizione dell’impianto di radiocomunicazione sulla cresta della collina che si affaccia sulla città. Non solo, si chiede anche l’urgente sospensione della costruzione che invece è già a buon punto.
L’impianto è stato autorizzato su richiesta presentata da Radio Torino 91 e Antenna Radiofonica Piemontese Studio 91 dopo l’acquisto del terreno da una residente del posto.
Ad accorgersene un altro residente che aveva visto innalzarsi, fra gli alberi, i primi intrecci di ferro del traliccio e aveva acquisito tutta la documentazione in Comune, scoprendo, fra le altre cose, che la torre, a fine lavori, avrebbe raggiunto l’altezza di 40 metri.
Proprio la sua altezza è alla base del primo motivo dell’esposto: essendo un traliccio di notevoli dimensioni serve una concessione edilizia.
Altro punto fortemente contestato è la mancata “pubblicità” dell’opera per consentire alla popolazione di essere coinvolta nel processo decisionale. Lo stesso regolamento comunale in materia di impianti per telecomunicazioni e radiotelevisi prevede che debba essere richiesto il parere della circoscrizione competente per territorio; non esistendo più le circoscrizioni, scrivono i due legali nell’esposto, il progetto doveva passare in consiglio comunale previa divulgazione fra tutti coloro che avevano interessi sotto il profilo naturalistico, paesaggistico e turistico.
Nell’iter di approvazione del progetto vi è un verbale della Commissione Locale Paesaggistica del luglio del 2020 che esprime dissenso al nuovo impianto a meno che non venissero presentati dagli atti che vincolavano lo smantellamento delle strutture già esistenti (vetuste ma molto meno impattanti) per la migrazione sulla nuova torre radio. E al Comitato non risultano queste “promesse” firmate mentre è sotto gli occhi di tutti la costruzione della base e di almeno metà traliccio.
L’esposto, chiedendo la sospensione dei lavori e l’annullamento dell’autorizzazione per un rinnovo del parere di compatibilità paesaggistica, si riserva anche la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica per l’ipotesi, da verificare, di abuso paesaggistico.

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