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Ecosistema urbano, Asti scivola sempre più giù
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Ecosistema urbano, Asti scivola sempre più giù

Se l’obiettivo di Asti fosse stata quella di diventare una città modello sul fronte della sostenibilità ambientale, sarebbe stato un obiettivo mancato. Lunedì è infatti stato reso noto il

Se l’obiettivo di Asti fosse stata quella di diventare una città modello sul fronte della sostenibilità ambientale, sarebbe stato un obiettivo mancato. Lunedì è infatti stato reso noto il rapporto sull’ecosistema urbano realizzato da Legambiente e pubblicato dal Sole 24 Ore e la nostra città è sempre lì, allo stesso posto dell’anno scorso, anzi, una scivolata più sotto. Mentre nel 2012 Asti, ricompresa nella sezione delle piccole città (quelle con meno di 80 mila abitanti) era al 28.mo posto della classifica generale, quest’anno si pone al 29.mo. La classifica viene stilata secondo l’analisi di svariati dati che vanno dalla qualità dell’aria alla dispersione idrica, dai consumi elettrici alla produzione di energia da fonti rinnovabili, dalla produzione dei rifiuti alla mobilità cittadina.

Qualche piccolo segno confortante c’è anche per Asti. Per quanto riguarda le emissioni pericolose, ad esempio, nel rapporto 2013 (riferito però all’anno prima) Asti si colloca al 25.mo posto con una lieve diminuzione di emissione di biossido di azoto NO2; segno meno anche per le polveri sottili PM10 che pongono Asti al 20.mo posto con 34 microgrammi per metro cubo contro i 42 dell’anno prima. Anche se, in Piemonte, rimane sempre il fanalino di coda insieme a Vercelli. Peggiora sul fronte del rischio ozono: nel corso del 2012 sono stati 69 i giorni in cui si è registrato il superamento della media mobile (l’anno prima i giorni di superamento furono solo 54). Stabile il consumo d’acqua domestico, che si attesta a 164 libri al giorno per abitante; in Piemonte solo Biella consuma più acqua degli astigiani. Ma se è vero che si consuma sempre la stessa quantità d’acqua, aumentano le perdite dalle tubature e la dispersione nella rete, passando dal 20% del 2011 al 26% del 2012 di differenza fra acqua immessa nell’acquedotto e quella effettivamente consumata.

Di poco aumenta anche la produzione annua di rifiuti con 505 chili all’anno per abitante contro i precedenti 499 chili. Ma, a discolpa degli astigiani, aumenta di quasi due punti la percentuale della raccolta differenziata, passando a 61,9%. Invariati i consumi di elettricità attestati su 1.097 kwh ad abitante all’anno e stabili i metri quadrati di solare termico installati. Scivolone sull’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici comunali ogni mille abitanti; pur avendo aumentato la superficie, Asti ha perso 4 posizioni facendosi sorpassare da amministrazioni che hanno incrementato in misura maggiore. Ultimo capitolo, quello della mobilità sostenibile. Rispetto all’anno prima non si sposta da 63 il numero di vetture circolanti ogni 100 abitanti. Il trasporto pubblico perde una posizione mentre rimane praticamente stabile il numero di metri di piste ciclabili a disposizione della collettività: 8 metri ogni 100 abitanti.

Daniela Peira

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