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Meme Official Amedeo Cannistraro
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Tra videogiochi e hi-tech, l’ascesa dello youtuber astigiano MEMEofficial-ITA [videointervista]

Amedeo Cannistraro, 18 anni, di Asti ha un canale seguito da oltre 500.000 follower

Amedeo, 18 anni, fresco di diploma dal Liceo Scientifico Vercelli, sei già molto conosciuto online come MEMEofficial-ITA. Partiamo proprio da questo nickname così peculiare, come nasce?

Il vero soprannome è “Meme”, il resto sono aggiunte. Tutto è nato da mio fratello che, da piccolo, non riusciva a pronunciare il mio nome completo. Un giorno mia madre, stanca, ha detto: “Basta, diamogli un nome” e lui, seduto lì, ha tirato fuori “Meme”. Così è nato il soprannome. Le aggiunte successive, come “Official-ITA”, sono delle necessità per identificarmi online, perché se scrivi solo “meme” trovi soprattutto video di meme.

Sei nato nel 2006 e il tuo primo video su YouTube è del luglio 2019. Cosa ti ha spinto a iniziare così presto a pubblicare?

Fin da piccolo volevo fare il creator, ma a 10 anni certo non avevo le conoscenze o le competenze necessarie. Nel 2019, una serie di circostanze, in particolare Fortnite che era il gioco più in voga, mi ha convinto a cominciare questo percorso.

Infatti, i tuoi primi video erano legati proprio a Fortnite.

Sì, perché Fortnite era il più popolare. Su Fortnite trovavo solo video in inglese, allora mi sono detto: “Perché non farli in italiano?”. Erano video molto semplici, schermo, musica e scritte, quindi ho pensato che se funzionavano in inglese, potevo riproporli in italiano. E ha funzionato. Poi sono passato all’hi-tech.

Con oltre 500.000 follower, sei una realtà consolidata. Chi sono le persone che ti seguono?

Nell’immaginario comune si pensa che io abbia un pubblico esclusivamente molto giovane, ma in realtà, come ho visto in fiere ed eventi, ha un margine d’età molto, molto ampio. Il top è stato in una fiera dove si è presentato un signore di circa 65 anni con il figlio di 25. Ed era il figlio che accompagnava il padre a fare una foto con me, perché suo padre mi seguiva.

Si nota una grande evoluzione nella qualità dei tuoi video. Fai tu l’editing dei video? Scrivi tutti i testi?

Ho montato i video praticamente fino all’anno scorso. Ho sempre fatto tutto da solo, perché nella mia testa nessuno poteva montare un video meglio di me. Ma con il tempo e con la scuola che andava avanti, il carico di studio è diventato sempre più grande e dall’anno scorso ho affidato il montaggio a un editor. Per i testi, tre quarti delle volte è tutto improvvisato, al massimo mi faccio una scaletta, ma è solo un elenco di punti da trattare.

All’inizio, i tuoi genitori ti hanno sostenuto o erano perplessi?

I miei genitori all’inizio non capivano. In realtà, all’inizio non ho detto nulla a nessuno perché erano video senza la mia faccia né la mia voce, quindi non erano riconducibili a me. Mi sono detto che se fosse andata bene, allora avrei iniziato a metterci la faccia, ma in caso contrario, nessuno, neanche i miei amici, l’avrebbe mai saputo. Una volta, vedendo i numeri crescere, mi ricordo che sono andato da mia madre dicendole che avevo fatto 200 iscritti su YouTube e lei ha alzato il pollice in segno di “like”.

Credi che fare video su YouTube sia un vero lavoro o un trampolino di lancio per fare altro?

A livello di professione, se per professione si intende qualcosa che fa entrare denaro, allora sì, è una professione. È vero che sui social si vede tanta gente che non sembra fare nulla, facendo video molto semplici che richiedono poco sforzo. Per questo si ha una concezione errata che il content creator non faccia un lavoro vero. Dall’altro lato, è una cosa che prima o poi si esaurisce per forza nel tempo, come le carriere di calciatori o cantanti. Quindi è qualcosa che deve sempre evolvere e può essere un trampolino di lancio per una futura carriera. Io, ad esempio, sogno di lavorare nel mondo della televisione.

Hai accennato al tuo sogno di fare televisione. In quale ruolo?

Mi piacerebbe fare il presentatore. Posso adattarmi a qualsiasi cosa in realtà, dai game show alla presentazione di spettacoli ed eventi. Questo grazie alla mia capacità di parlare, intrattenere e pormi davanti a un pubblico, cosa che YouTube aiuta molto a fare.

Come gestisci gli hater e le critiche?

Banalmente, gli hater ci sono, quindi i commenti negativi esistono, anche quelli poco costruttivi. Se un commento è negativo, ma costruttivo ed è una critica su qualcosa nel video da cui posso effettivamente imparare e migliorare, allora è utile. Ma quando fanno un commento di odio, giusto per farlo, non è più una critica, ma solo diffondere odio. I commenti negativi sono diversi e svariati; la maggior parte delle volte, quando non sanno a cosa attaccarsi, sono i capelli: “Perché non ti tagli i capelli che fai schifo”. Cerco di essere divertente, di far ridere e le mie reazioni spontanee a volte vengono percepite come esagerate, ma sono così anche con gli amici. Non c’è nessun filtro, nessun personaggio costruito.

Sappiamo che sei di Asti. Come gestisci la tua visibilità quando sei in luoghi pubblici, magari mentre filmi nei negozi?

Sì, che sia di Asti si sa. Magari non sembra, ma sono molto “imbarazzato” quando vado nei negozi a comprare gli oggetti. Cerco di non farmi vedere dalla gente e anche dai commessi, perché non ho voglia di mettermi lì a spiegare cosa sto facendo. Alla fine, compro magari i tre quarti dell’elettronica che hanno, quindi a loro entrano soldi, però non voglio dare troppo nell’occhio, perché non mi piace essere così tanto al centro dell’attenzione in luoghi pubblici. Se invece sono in un parco con il set a fare un video, lì zero imbarazzo. Ad Asti succede che mi fermino in strada, abbastanza spesso ormai, perché i numeri continuano a crescere.

Hai partecipato alla campagna “Asti Sicura” sulla sicurezza sul lavoro. Perché hai accettato di fare questo video?

Ho accettato in primis perché volevo prendere parte al progetto e perché credo che i giovani abbiano bisogno di qualcuno “giovane” per parlare a loro. Volevo contribuire a far diffondere un argomento così importante cercando di far passare un messaggio anche ai più giovani con il mio stile, diverso rispetto al classico video della sicurezza sul lavoro che tutti abbiamo visto a scuola. Quei video sono ben realizzati, professionali e importanti, ma proprio per questo vengono sentiti in modo diverso dai giovani che li sentono distaccati.

Quali sono i tuoi prossimi impegni, sia lavorativi sia di studio?

In primis, vacanza al mare con la famiglia dove ho comunque in mente di realizzare un video. Oltre a quello, a settembre sarò ad Alessandria Comics, poi Lucca Comics a fine ottobre/inizio novembre, la Games Week a Milano e Torino Comics. Per quanto riguarda l’università, mi sono iscritto alla IULM di Milano, al corso di Media, Pubblicità e Comunicazione perché mi aiuterà a sviluppare nuove competenze anche sul mio lavoro da creator.

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