Cerca
Close this search box.
brassicarda2
Attualità

Trasferimento Centro Ricerche della Cornaglia spa: i sindacati chiedono la mediazione del Prefetto

Incontro oggi in Municipio a Villanova fra sindacati, sindaco del paese e presidente della Provincia. Mentre fuori i lavoratori manifestavano

Riunione in Municipio a Villanova

Uno per uno, i sindacalisti hanno elencato tutti i problemi che l’improvviso annuncio della proprietà di trasferire il Centro Ricerche della Cornaglia spa dall’attuale stabilimento di Brassicarda di Villanova a Grugliasco prima e Villarbasse poi, creerà agli oltre 40 dipendenti fra ingegneri, impiegati e operai.

Si è appena concluso in Municipio a Villanova, infatti, l’incontro delle Rsu dello stabilimento con i rappresentanti sindacali Beppe Morabito di Cgil e Angelo Fiore di Cisl con il sindaco del paese Cristian Giordano e il presidente della provincia Paolo Lanfranco, nonchè sindaco di Valfenera dove è sito un altro stabilimento Cornaglia.

L’incontro in Municipio di oggi pomeriggio

Comunicato il trasferimento dal primo settembre

Pochi giorni fa i lavoratori (alcuni hanno ricevuto la comunicazione mentre erano già in ferie) sono stati avvisati del trasferimento del Centro Ricerche a Grugliasco a partire dal primo settembre con la prima tranche di lavoratori. Una sede provvisoria ed intermedia in attesa della definitiva stabilizzazione a Villarbasse in capannoni di proprietà.

Una doccia fredda per i lavoratori che si sono trovati improvvisamente a dover rimodulare tutta la loro routine quotidiana mettendo in conto un’ora in più di strada per raggiungere il lavoro, il costo di autostrada e benzina e dinamiche familiari tutte da rivedere per quanto riguarda le tempistiche soprattutto scolastiche dei figli.

I no della proprietà

Tenendo conto che la proprietà, in un incontro avvenuto l’altro ieri in Unione Industriale, ha respinto ogni proposta di mediazione tentata dal fronte sindacale.

Lanfranco e Giordano hanno ascoltato a lungo le dettagliate argomentazioni dei sindacati e, non ultima, la richiesta di farsi portavoce presso il Prefetto di un incontro alla presenza della proprietà per tentare di veder esaudite almeno qualcuna delle loro richieste.

L’assemblea fuori dallo stabilimento di Brassicarda di ieri

Rinvio del trasferimento

La prima, quella più pressante, è un rinvio del trasferimento. Almeno fino a quando non saranno maggiormente chiare le logistiche legate alla ripresa delle lezioni scolastiche in modalità anti contagio. Considerando che i dipendenti hanno tutti figli in età scolare. Sembrerà un aspetto secondario, ma sempre nella stessa riunione sono emersi casi singoli che meritano rispetto, come quello della madre single con due figli piccoli da portare a scuola che dalla notizia del trasferimento non riesce a trattenere lacrime di preoccupazione al lavoro o quello del dipendente con la moglie che lavora part time come Oss al mattino presto e non può portare i figli a scuola, se non licenziandosi.

Rimborso spese di viaggio o autobus aziendale

La seconda richiesta è quella di un rimborso spese per il viaggio. E’ stato calcolato circa 300 euro mensili il costo per raggiungere Grugliasco e Villarbasse da Villanova ma su questo la proprietà ha già risposto un secco no. «Così fanno ricadere su di noi il costo del trasferimento. Tenuto conto che i nostri stipendi vanno da 1300 euro a 2200 euro». In alternativa l’ipotesi di attivazione, a spese dell’azienda, di trasporti pubblici collettivi.

Maggiore flessibilità di orario

La terza richiesta per la quale i sindacati si batteranno fino alla fine è quella della modifica della flessibilità dell’orario di ingresso portandola alle 9,30 per dare possibilità ai dipendenti di portare i figli a scuola a Villanova e raggiungere il luogo di lavoro senza rischiare la propria incolumità alla guida.

Locale mensa o ticket

Chiesto anche un locale mensa nello stabilimento di Grugliasco o almeno l’assegnazione di ticket convenzionati considerando che molti dei dipendenti, ora, la pausa pranzo la passavano a casa, vista la vicinanza con il luogo di lavoro.

Più smart working

Altra richiesta importante è quella di un maggiore ricorso allo smart working per le posizioni che lo consentono: «Durante il lockdown il telelavoro ha consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati, perchè non si può continuare?». Magari non necessariamente da casa propria, ma attraverso  un luogo di co-working a Villanova per l’individuazione del quale è stata chiesta anche la collaborazione del sindaco Giordano.

Un danno anche per il territorio

«Appena ricevuta la notizia del trasferimento pressochè immediato – hanno detto Morabito e Fiore – ci siamo rivolti prima all’Unione Industriale per aprire un tavolo sindacale, poi alle amministrazioni locali per ribadire il forte attaccamento dei dipendenti a questo territorio. Molti si erano già trasferiti da altre parti qui a Villanova e hanno comprato casa e impostato la loro vita qui. Ora, improvvisamente, si trovano con le spalle al muro. Il trasferimento del Centro Ricerche è anche un danno per il territorio perchè si tratta di un centro all’avanguardia, da cui ogni anno escono brevetti del valore di milioni di euro che alimentano la produzione dell’intero Gruppo Cornaglia».

Perchè questo doppio trasloco in pochi anni?

Su tutto aleggiano anche le perplessità sulla scelta della Cornaglia del doppio trasloco del Centro Ricerche programmato a distanza di due anni. Considerando gli alti costi del trasferimento dei macchinari all’avanguardia, i sindacati si chiedono perchè non si possa ragionare ora su un eventuale trasferimento a Villarbasse fra due anni. Non si comprende la “tappa intermedia” di Grugliasco, luogo in cui comunque il Gruppo Cornaglia dovrebbe ricorrere ad un capannone in affitto. Al Prefetto, se l’incontro con la proprietà avverrà, verrà chiesto conto anche della ragione “industriale” di tale decisione.

 

 

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale