Sono stati presentati ieri, da parte dei portavoce degli ambulanti di piazza Alfieri e Libertà, tre esposti agli organi competenti (vigili del fuoco, Asl e Spresal) per la valutazione di idoneità del mercato unificato in piazza Campo del Palio. «Questo atto si è reso necessario – commentano i promotori – in quanto le richieste rivolte all’amministrazione relativamente alla sicurezza del mercato stesso non sono state minimamente prese in considerazione». Entro la fine della settimana sarà anche depositato il ricorso al Tar con la richiesta di sospensiva del trasloco previsto per metà maggio.

Intanto continuano a volare gli stracci tra gli stessi operatori del mercato. Ancora una volta è Raffaela Gigliodoro, presidente di Fiva Asti ed ex presidente della commissione mercatale favorevole alla nascita del nuovo format, a puntare il dito contro il Goia (appellati dall’ambulante come «soggetti di Torino di cui faccio fatica anche a dire il nome») che si batte per fermare il progetto. In una lettera Gigliodoro non ci pensa due volte a criticare l’attuale commissione mercatale, che rappresenta buona parte degli ambulanti contrari all’accorpamento, definendola «non competente, presuntuosa e piena di egoismo, quindi un organo che non ha avuto e che non ha ragione di esistere, come un portavoce che porta solo fiato alle trombe e che, oltre a non avere un ruolo, e solo lì per mettere zizzania».

Parole che sono state rispedite al mittente da tutta la commissione mercatale, in una data simbolica, il 25 Aprile. «Era proprio la sua commissione (di Gigliodoro ndr) che non aveva più ragione di esistere ed è stata sfiduciata dalla maggioranza degli operatori – le rispondono i diretti interessati – Non sono i rappresentanti del Goia contrari all’unificazione dei banchi in piazza Campo del Palio, ma gli operatori titolari di concessione di piazza Alfieri e piazza Libertà e in parte anche di piazza Campo del Palio. Solo successivamente su richiesta degli operatori è intervenuto il Goia».

Per quanto riguarda l’ex commissione mercatale, poi sfiduciata, gli attuali membri non hanno dubbi: «Una commissione non competente, presuntuosa e piena di egoismo, quindi un organo che non ha avuto il consenso per continuare, con una portavoce che portava fiato alle trombe nel solo interesse dell’amministrazione».