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Attualità

Trasporti e acqua all'Asp fino al 2028
Minoranze contro il teleriscaldamento

E’ finita con l’abbandono dell’aula da parte di tutti i consiglieri di minoranza la discussione della pratica sull’estensione dei contratti di servizio all’Asp fino al 2028 (anziché 2019)

E’ finita con l’abbandono dell’aula da parte di tutti i consiglieri di minoranza la discussione della pratica sull’estensione dei contratti di servizio all’Asp fino al 2028 (anziché 2019) e, contestualmente, sulle questioni più amministrative e tecniche collegate alla creazione di un nuovo soggetto destinato a realizzare il teleriscaldamento tramite la futura società formata da Asp (10%), Asta (28%), Iren Energia (34%) e da un quarto socio privato che sarà selezionato mediante procedura a evidenza pubblica. I due temi si sono accavallati nella discussione del Consiglio comunale avvenuta lunedì e riaperta il giorno dopo, ma solo per votare gli emendamenti.

La “bomba” è esplosa alla richiesta dei consiglieri di minoranza (Bosia, Cotto, Giargia, Scognamiglio, Ferrero, Imerito e Quaglia) di ritirare la proposta 13 oggetto del dibattimento, tenuto conto del “non parere dei revisori” e di una delibera di Giunta, sempre sul teleriscaldamento, approvata lunedì poche ore prima che iniziasse il Consiglio comunale. In quest’ultimo documento è stato infatti allegato lo schema di convenzione con la società che si occuperà dei lavori sulla rete e un cronoprogramma di massima. Una delibera, lamentano i consiglieri di minoranza, di cui non erano a conoscenza prima della discussione in aula, senza contare che la proposta 13 riporta una frase lasciata in bianco con dei puntini di sospensione, frase che si sarebbe dovuta completare richiamando proprio la delibera di Giunta approvata poche ore prima della seduta.

Insomma, abbastanza per innescare il detonatore dell’ennesima querelle tra l’amministrazione e i consiglieri della minoranza. A ciò si aggiunge il “non parere” dei revisori dei conti su entrambe le questioni (estensione dei contratti di servizio e teleriscaldamento), parere che non è stato possibile dare per mancanza di alcuni elementi importanti sui quali fare le dovute valutazioni. Nonostante le richieste della minoranza e alcune interruzioni dei lavori per capire come procedere, la proposta 13 è stata comunque approvata con i soli voti della maggioranza (è stato necessario anche quello del sindaco per garantire il numero sufficiente a far passare la pratica, sopperendo ad alcune assenze tra i banchi del centrosinistra) e con una minoranza indignata per l’accaduto.

Per il sindaco Brignolo, l’approvazione della proposta che allunga l’affidamento dei servizi all’Asp fino al 31 luglio 2028 «garantisce nove anni in più di stabilità alla nostra azienda e quindi maggiori certezze al personale occupato e maggiori possibilità di investimento». Lo scenario del lungo periodo garantirà la predisposizione di un nuovo Piano industriale con «investimenti per quasi 80 milioni di euro» i quali «creeranno indotto su tutta l’economia locale». Nel dettaglio, il sindaco ha specificato la portata degli investimenti: 7 milioni e 900 mila euro nel settore igiene urbana e servizi cimiteriali; 1 milione e 300 mila euro nel trasporto pubblico e poco meno di 16 milioni di euro nel servizio idrico integrato (acquedotti, fognature, etc.) oltre a circa 3 milioni e mezzo di euro sui capannoni e gli immobili in cui vengono svolte le attività aziendali. A questi 29 milioni di euro si aggiungono 50 milioni che saranno investiti, prevalentemente dai soci privati di Asp, per il teleriscaldamento (45 milioni) e per il rifacimento completo dell’illuminazione pubblica della città con luci a led (5 milioni).

«Spiace – ha commentato Brignolo – che la minoranza in Consiglio non abbia compreso l’importanza strategica di questa pratica e appellandosi a questioni formali, che tra l’altro non riguardano questa delibera ma semmai le delibere di Giunta sul teleriscaldamento, abbia abbandonato l’aula al momento del voto anteponendo il desiderio di visibilità mediatica agli interessi reali della comunità. Con un piano di investimenti di 80 milioni di euro l’azienda partecipata dal Comune si presenta come uno dei principali motori dell’economia della città, mettendo in campo risorse fresche in un contesto industriale ancora in difficoltà. E’ bene precisare – ha aggiunto Brignolo – che la maggior parte di queste risorse non vengono pescate dal territorio, ma vengono attratte da fuori: nel servizio idrico integrato e per l’acquisto degli autobus vi è una quota importante di contributi regionali; per l’igiene urbana buona parte degli investimenti è riconducibile alle gare vinte da Asp non solo in provincia di Asti ma anche a Fano; per il teleriscaldamento e l’illuminazione pubblica il denaro è investito dai soci privati di Asp, Iren e Asta».

Riccardo Santagati

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