Tuttaltro che conclusa la questione che riguarda laccorpamento del tribunale di Alba e Bra a quello di Asti. Nonostante la riorganizzazione sia effettiva da metà settembre, in assoluta linea e
Tuttaltro che conclusa la questione che riguarda laccorpamento del tribunale di Alba e Bra a quello di Asti. Nonostante la riorganizzazione sia effettiva da metà settembre, in assoluta linea e puntualità con quanto previsto dalla riforma della geografia giudiziaria, gli albesi, ancora fortemente sostenuti dal presidente della Regione Cota, continuano a battagliare per far fare un passo indietro alla riforma e riportare ad Alba e Bra il tribunale oggi completamente trasferito e attivo nella nostra città. Mentre Asti difende energicamente la nuova situazione e motiva la bontà di questa riforma.
E tutto questo avviene con discese a Roma di delegazioni delle opposte città: a distanza di pochi giorni, infatti, si sono presentati in audizione alla Commissione di monitoraggio sullattuazione della riforma della geografia giudiziaria, sia il sindaco di Asti Brignolo con il presidente del tribunale Donato, il presidente dellOrdine degli avvocati Todeschini e lonorevole Fiorio, sia il sindaco di Alba Marello con quello di Pinerolo Buttiero (Pinerolo è altra sede di tribunale soppressa ndr) insieme ad un nutrito gruppo di avvocati in nome di diversi comuni della Langa albese e di un rappresentante della Provincia di Cuneo. Con gli albesi presente anche il presidente Cota, lassessore regionale Cirio e i deputati Malan e Monchiero.
Questi ultimi hanno chiesto ancora una volta di fare marcia indietro sullaccorpamento di alcuni tribunali piemontesi fra i quali alba e Pinerolo in quanto la riforma avrebbe penalizzato fortemente il territorio piemontese. Lunga ed articolata, invece, la difesa dellaccorpamento di Asti con Alba fatta dalla delegazione capitanata dal sindaco Brignolo. «La nostra delegazione dichiara il Sindaco Fabrizio Brignolo- ha spiegato che questo accorpamento è stato forse quello meglio riuscito e completato nel tempo più rapido, di tutti quelli realizzati in Italia. Il Comune di Asti continua il Sindaco- ha infatti rispettato il termine previsto dalla legge per il trasloco e per realizzare i modesti lavori edili necessari, sostenendone i costi, e gli uffici giudiziari sono riusciti ad affrontare laccorpamento, senza dover rinviare nessun processo e quindi nessuna causa ha subito alcun rallentamento».
«Questa riforma è un bene anche per i cittadini di Alba, perché la qualità dellamministrazione della giustizia in un tribunale più grande è migliore, in quanto si possono specializzare i giudici e i tempi delle cause sono molto più rapidi che nei tribunali piccoli, dove mancano sempre i Giudici che difficilmente scelgono sedi minori; inoltre prosegue Brignolo- se ad Asti e Alba fossero rimasti due piccoli tribunali si sarebbe scavata la fossa ad entrambi, perché si sarebbero poste le basi per sopprimerli alla prossima riforma». E stato fatto anche un discorso di qualità dellamministrazione della giustizia (la maggior dimensione del tribunale consente ai magistrati di specializzarsi e sono state presentate già 12 domande di trasferimento a fronte di 4 posti messi a concorso). Vantaggi anche sul piano dei costi, visto che i contribuenti italiani risparmieranno oltre 150 mila euro allanno di affitti che il Ministero doveva rimborsare ai Comuni per alcune sedi giudiziarie di Alba e Bra.
Brignolo ha anche scritto al Presidente della Repubblica Napolitano sottolinenado che, in un momento in cui si chiedono le riforme che possano modernizzare il Paese, una controriforma della geografia giudiziaria sarebbe gravemente dannosa, perchè sono stati già spesi soldi e la riorganizzazione è andata a buon fine. «Tornare indietro -conclude Brignolo- screditerebbe lintera classe politica oltre al fatto che non sarebbe possibile ripristinare il tribunale di Alba per decreto, ma solo attraverso lemanazione di una nuova legge».
Daniela Peira